"Oggi il Parlamento Europeo ha dato via libera all'accordo commerciale tra Unione Europa e Canada: si tratta di un passaggio importante, soprattutto nel complesso momento storico che stiamo vivendo" dichiara Alessia Mosca, eurodeputata del Partito Democratico e capogruppo dei Socialisti e Democratici in commissione Commercio Internazionale. "Con l'abbattimento dei dazi, il più ambizioso finora raggiunto dalla UE, le aziende, i lavoratori e i consumatori europei potranno beneficiare di un potenziale risparmio annuo di 470 milioni di euro per il settore manifatturiero e di 24 milioni di euro per il settore agroalimentare.
Le aziende europee, inoltre, potranno accedere, senza restrizioni, ai mercati delle telecomunicazioni, dei servizi marittimi, finanziari e ambientali. Un risultato importante è quello ottenuto in materia di appalti pubblici, mercato che in Europa conosce già un alto livello di apertura. Purtroppo le aziende europee, sui mercati esteri, non godono dello stesso livello di accesso. Il CETA, concedendo per la prima volta la partecipazione di aziende straniere a gare pubbliche, incrementa il livello di reciprocità. La concessione è estesa a tutti i livelli amministrativi.

I benefici poi continuano con il riconoscimento di 145 Indicazioni Geografiche, con il mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali e una maggiore libertà di circolazione e con il mutuo riconoscimento dei propri procedimenti di controllo, delle certificazioni e dei regolamenti tecnici in molti settori. Solo la riduzione dei costi derivante da quest'ultimo beneficio potrebbe generare un aumento annuale di 2.9 miliardi di euro del PIL europeo.

Al di là dei vantaggi economici, però, tengo a sottolineare che questo accordo è stato siglato con uno dei partner che, al mondo, ci sono più simili: questo significa un passo avanti verso la creazione di standard elevati con i quali chiunque vorrà fare affari con la UE o con il Canada dovrà, da oggi, in qualche modo fare i conti. Questo è il modo in cui si cerca di plasmare la globalizzazione, per minimizzarne gli effetti negativi e valorizzarne quelli positivi.

Capisco perfettamente la preoccupazione di molti cittadini europei, che leggono accuse gravi e, spesso, informazioni distorte su questo accordo. A loro voglio dire che gli standard europei, da quelli ambientali a quelli fitosanitari, da quelli alimentari ai diritti dei lavoratori, sono tra i più alti al mondo. Deve essere molto chiaro che per cambiare questi standard è necessaria una modifica alla legislazione comunitaria: nessun accordo commerciale potrà mai intaccare ciò che è stato deciso per legge".