"Con il via libera dell'Europarlamento la riforma ferroviaria è legge e dal 2019 il mercato si apre davvero". Così David Sassoli, relatore della governance del IV pacchetto ferroviario commenta il voto a grande maggioranza dell'aula di Strasburgo. "Finalmente i mercati nazionali dovranno aprirsi alla concorrenza e al mercato mantenendo pubbliche reti e manutenzione. Nessuna logica privatistica, dunque, ma offerta di servizi che consentiranno alle compagnie nazionali di operare in altri paesi. I vantaggi per passeggeri e imprese sarà notevole: aumenterà l'offerta, si creeranno nuovi posti di lavoro, si abbasseranno le tariffe. Dopo più di tre anni di lavoro si vara la più importante riforma ferroviaria dell'Unione Europea. Il Parlamento, nel confronto con il Consiglio e la Commissione, ha ottenuto importanti successi evitando la separazione fra infrastruttura e impresa ma garantendo l'imparzialità e l'indipendenza dei gestori. Sono state rafforzate le norme per evitare conflitti d'interesse ed è stata ridefinita la struttura dell'impresa finanziaria per impedire che risorse pubbliche siano utilizzate da privati. Per la prima volta sono stati tutelati i lavoratori del settore, tramite la certificazione del personale di bordo e l'onorabilità delle licenze. Abbiamo ottenuto inoltre lo sviluppo di un sistema di emissione che permetta il biglietto unico europeo per viaggiare in più paesi con differenti mezzi di trasporto. Con questa riforma le ferrovie potranno essere dirette concorrenti del settore aereo con grandi vantaggi nel campo delle emissioni e dell'impatto ambientale. Per le nostre compagnie, la possibilità di essere protagoniste sulla scena globale”. Da oggi il regolamento sulla governance ferroviaria europea  si chiamerà :Regolamento Sassoli-Dijksma.