Gli stati membri Ue al Consiglio che si è tenuto oggi hanno deciso di posticipare l'abolizione delle tariffe di roaming al 2018, ossia tre anni dopo la data richiesta dal Parlamento europeo. I Socialisti e Democratici esprimono il loro disappunto per questo slittamento e criticano le notevoli carenze della proposta del Consiglio per un Mercato unico delle telecomunicazioni, come l'assenza di ogni minima menzione dei diritti dei consumatori e dell'armonizzaione dello spettro radio.
 
La vicepresidente S&D Kathleen Van Brempt dichiara:

"Stiamo aspettando da quasi un anno di ascoltare ciò che gli stati membri avevano da dire e ci siamo ritrovati con una proposta fatta in una settimana.

“Il Parlamento ha chiesto per traffico dati e chiamate l'esenzione dalle tariffe di roaming all'interno dell'Unione europea, ma gli stati membri vogliono mantenere le tariffe per il traffico dati o voce sopra i 5 megabyte. Si tratta di una differenza profonda.

“Anche sulla neutralità della rete, i ministeri nazionali hanno indebolito la proposta del Parlamento. Sebbene l'intento resta di affrontare lo scambio di dati in un modo non discriminatorio, rimane poco chiaro come questo sarà applicato".
 
La portavoce S&D sul Mercato unico delle telecomunicazioni, Patrizia Toia, afferma:
 
"La proposta del governo di mantenere il roaming per altri tre anni è inaccettabile perché costringe i consumatori europei a continuare a pagare tasse anacronistiche ed eccessive. Essa ostacola l'emergere di un mercato unico digitale e rallenta la crescita .

"La neutralità della rete è una necessità assoluta, non solo per quanto riguarda la tutela dei consumatori, ma anche per assicurare lo sviluppo di start-up innovative e una concorrenza leale su un Internet aperto".

Eurodeputati coinvolti
Membro
Italia
Capo delegazione
Membro
Belgio