La commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo ha approvato oggi una relazione sulla nuova composizione del Parlamento in vista delle elezioni europee del 2019. La questione principale della relazione era come utilizzare i 73 seggi parlamentari rimasti vacanti dopo che il Regno Unito lascerà l'Ue. I deputati hanno votato a favore della ripartizione di 27 di questi seggi a paesi attualmente sottorappresentati e la riduzione del numero complessivo di deputati da 751 a 705. Hanno anche aperto la strada a liste transnazionali per l’elezione di deputati al Parlamento europeo, al fianco di quelli nazionali attuali.

Le nuove modifiche entreranno in vigore solo dopo che il Regno Unito avrà ufficialmente lasciato l'Ue.


Il presidente del gruppo S&D Gianni Pittella dichiara:

“È un primo passo, ma potrebbe segnare una svolta per l'Europa. L'eventuale creazione di liste transnazionali aprirebbe la strada non solo a un elettorato paneuropeo ma anche a una vera rappresentanza diretta europea invece che l'attuale sistema nazionale.

“Con questo voto, il gruppo S&D mira anche a ridurre il numero complessivo di eurodeputati e a riequilibrare i seggi a favore dei paesi sottorappresentati. È un primo passo, ma che ci porta verso un'Europa politica, trasparente e democratica”.


L’eurodeputato S&D e co-autore del report, Pedro Silva Pereira afferma:

“Le proposte votate oggi sono un compromesso pragmatico e un importante passo avanti per la democrazia europea. Faranno del Parlamento europeo uno specchio più giusto dell'intera Ue, aumentando il numero di parlamentari europei provenienti da paesi sottorappresentati, assicurando inoltre che nessun Stato membro perda dei posti. Sono lieto di vedere che la mia relazione abbia ricevuto un sostegno così forte in commissione Affari costituzionali ".


La portavoce del gruppo S&D per gli affari costituzionali, Mercedes Bresso aggiunge:

“Il gruppo S&D sostiene fortemente l'idea di liste transnazionali, in base alla quale una parte dei deputati sarebbe scelta attraverso liste paneuropee e non nazionali. Ciò conferirebbe alle elezioni del Parlamento una chiara dimensione europea, anziché costituire semplicemente una serie di elezioni nazionali, consentirà ai cittadini di scegliere tra diverse visioni dell'Europa avanzate da veri partiti europei.

“Abbiamo anche aggiunto un emendamento specifico per garantire che le future liste transnazionali siano definite sulla base del numero di Stati membri dell'Unione europea”.


Nota per la stampa

Il report sarà votato adesso dall’intero Parlamento europeo in occasione della plenaria di febbraio

Eurodeputati coinvolti
Membro
Italia
Membro
Portogallo