Il Gruppo S&D del Parlamento europeo sostiene il divieto di cittadinanza acquisita attraverso i programmi d’investimento che consentono impropriamente ai ricchi investitori stranieri di acquisire diritti Ue come quello di libera circolazione.

Gli eurodeputati sostengono fermamente un emendamento presentato dal momento dell’invasione russa all’Ucraina che chiede agli stati membri di revocare i diritti di cittadinanza e residenza garantiti in funzione degli schemi d’investimento, a tutti coloro siano collegati al regime di Putin e siano sottoposti alle sanzioni Ue.

Le richieste del Parlamento alla Commissione, che saranno discusse lunedì e votate martedì, prevedono maggiori e più rigorosi controlli di sicurezza sulla residenza acquisita nell’ambito di programmi d’investimento, come controlli negli archivi di polizia, audizioni sulla condotta e controlli sui trascorsi finanziari.

Elena Yoncheva, negoziatrice S&D per le proposte sulla cittadinanza e la residenza basate sui regimi d’investimento, ha dichiarato:

“Per troppo tempo pochi ricchi e privilegiati hanno potuto comprare diritti Ue così come avrebbero potuto comprare qualsiasi altro prodotto. È giunto il momento di vietare una volta per tutte la cittadinanza per gli schemi d’investimento. I cosiddetti ‘passaporti d’oro’ offrono importanti diritti come libertà di movimento e diritto di voto ai maggiori investitori. Il Parlamento chiede anche ai governi di stringere i criteri di eleggibilità per la concessione di questa residenza nell’Ue e procedure di controllo più severe per gli individui e le loro famiglie, con criteri più stringenti per gli investitori in fatto di tempo trascorso nel Paese interessato.

“Gli standard di regole devono essere gli stessi in tutti gli stati membri per assicurarci che questi schemi non pongano a rischio la sicurezza e gli interessi Ue. Gli stati membri devono essere al di sopra di ogni sospetto quando si parla di legittimità degli interessi degli investitori e delle loro fonti di finanziamento, affinché l’Europa sia ineccepibile dal punto di vista della lotta al denaro sporco. Il passo più urgente da compiere è chiaro: dobbiamo revocare a tutti coloro che abbiano interessi finanziari, d’affari o di altra natura con Putin e il suo regime, i diritti acquisiti di cittadinanza o residenza ottenuti grazie agli schemi d’investimento. Questi individui rappresentano una minaccia e un rischio immediato per l’Europa e di certo non hanno a cuore né gli interessi, né i valori dell’Europa. L’Ue è unita negli sforzi per fermare l’aggressione e l’avanzata russa in Ucraina e revocare questi diritti è parte integrante di questi sforzi”.

Eurodeputati coinvolti
Membro
Bulgaria