S&D: il Recovery Fund è una pietra angolare per il nostro futuro comune

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Oggi l’Europarlamento sarà chiamato a dare la luce verde definitiva all’RRF (Recovery and Resilience Facility), il Dispositivo per la ripresa e la resilienza europea, uno strumento poderoso da 672.5 miliardi di euro per dare impulso all’economia europea nel post COVID-19.

Eider Gardiazabal, europarlamentare e negoziatrice S&D per il Parlamento europeo, ha dichiarato:

“Oggi il Parlamento europeo ha ratificato mesi di fitti negoziati su questo importante strumento. Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza europea è il fulcro del piano per la ripresa Next Generation EU, con il quale ci si propone di riportare l’Europa in carreggiata dopo la sbandata causata dalla pandemia COVID-19. Niente meno di 672,5 miliardi di euro saranno resi disponibili attraverso prestiti e concessioni a fondo perduto per sostenere le riforme e gli investimenti negli stati membri.

“Il testo approvato oggi è la prova che possiamo mettere risorse sugli investimenti futuri, non dovendo per questo perdere di vista le nostre richieste chiave e le nostre priorità. Sin dal principio, la posizione negoziale del Parlamento si è fondata sull’esigenza che le risorse fossero allocate in modo egualitario, su sei pilastri essenziali. Il nostro focus si stringe sulla transizione sostenibile, la trasformazione digitale, la coesione economica, la coesione sociale e territoriale, la resilienza istituzionale e il Pilastro dei diritti sociali. Tutto ciò implica, tra le altre cose, l’ammodernamento della pubblica amministrazione e il sostegno della Garanzia giovani e la Garanzia del bambino. Inoltre, questa pandemia ci ha mostrato quanto siano importanti i nostri sistemi sanitari nazionali, e una loro cooperazione e coordinamento a livello europeo. Questa è una lezione dalla quale abbiamo tratto un importante insegnamento”.

“Personalmente sono felice che siamo riusciti a contribuire a rafforzare l’uguaglianza di genere e a introdurre delle consultazioni con le parti sociali. Ora abbiamo anche una clausola di retroattività, che è fondamentale. Ogni investimento effettuato negli stati membri dal 1° febbraio 2020, dall’inizio della pandemia, ora è suscettibile di rimborso, e può essere una boccata d’aria fresca per le innumerevoli aziende e PMI che dall’anno scorso sono state colpite più duramente.

“Il nostro lavoro per le persone e per il pianeta non si ferma. Per ora, questo RRF è un passo molto significativo nel processo di mitigazione degli effetti negativi della crisi COVID-19, con un obiettivo di spesa del 37% sulla transizione verde e un 20% su quella digitale: una pietra angolare per il nostro futuro comune”.

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