ELLY SCHLEIN OSPITA IL WHISTLEBLOWER ANDREA FRANZOSO A BRUXELLES “DIRITTI UMANI E WHISTLEBLOWING” - per una Direttiva europea che protegga i whistleblowers

Giovedì 17 novembre alle ore 10.00 presso il Parlamento Europeo a Bruxelles  (ASP 3H1) si terrà l’incontro “Diritti Umani e Whistleblowing" ospitato dall'eurodeputata Elly Schlein (S&D - Possibile) e promosso da “A change of Direction”, dal gruppo S&D e dall’Intergruppo parlamentare ITCO che si occupa di trasparenza e anticorruzione, che Schlein co-presiede. All'evento parteciperà anche Andrea Franzoso - che ha denunciato una serie di irregolarità nella gestione di Ferrovie Nord Milano che hanno portato alle dimissioni del Presidente della società, poi rinviato a giudizio"Sono felice di ospitare l'evento - dichiara la Schlein - è un'occasione di rilanciare la battaglia del nostro Intergruppo parlamentare ITCO per una Direttiva europea che fissi standard minimi di protezione dei whistleblower. Sono solo 8 i paesi europei che hanno una normativa compiuta, negli altri è limitata o inesistente. I recenti scandali, da LuxLeaks ai Panama Papers, hanno dimostrato che il ruolo dei whistleblower nella lotta alla corruzione, all'evasione fiscale e alla criminalità organizzata è fondamentale. Essendo crimini sempre più transnazionali, che intaccano un vero e proprio interesse pubblico europeo, si rende necessaria una risposta europea, che includa la tutela di chi parla, e che troppo spesso viene lasciato solo quando non addirittura discriminato o criminalizzato. La vicenda di Andrea Franzoso, che ha denunciato una serie di illeciti che riguardano la gestione di Ferrovie Nord Milano, ne è un esempio eclatante: ci vogliono canali sicuri e tutela contro ogni forma di ritorsione o discriminazione. E' tempo che l'Unione Europea chiarisca da che parte sta, nella lotta contro corruzione, evasione e mafie."

 

 

Ecco le loro storie dei tre whistleblower che saranno ospiti della mattinata:

Andrea Franzoso è un whistleblower italiano che ha portato alla luce gli illeciti avvenuti all’interno dell’azienda per cui lavora, Ferrovie Nord Milano. Ora è diventato attivista e consulente di Riparte il futuro. Andrea decise di andare dai Carabinieri per denunciare alcune irregolarità riscontrate nella gestione aziendale, già segnalate in un report di audit che aveva presentato internamente e che era stato poco apprezzato dai suoi superiori. A seguito della sua denuncia, la Procura della Repubblica di Milano avviò un’indagine che ha portato alle dimissioni dell’allora presidente della società, rinviato ora a giudizio per peculato e truffa aggravata. Per la sua azione, Andrea non solo non ha ricevuto complimenti o pacche sulle spalle, ma si è anzi trovato a dover subire una sorta di isolamento da parte di molti colleghi e dei suoi superiori; è stato esautorato dai suoi incarichi e, infine, trasferito dalla funzione di internal audit ad un altro ufficio, con un ruolo marginale. È a questo punto che ha deciso di intentare causa alla sua azienda, chiedendo di poter essere reintegrato nella sua precedente mansione.

Ana Garrido Ramos è una whistleblower spagnola la cui testimonianza ha giocato un ruolo chiave nello scoprire un immenso network di corruzione legato al Partito Popolare. Impiegata del Consiglio comunale di Boadilla del Monte, un comune vicino Madrid, nel 2007, come parte del suo ruolo nel settore giovanile, Ana ha iniziato a ricevere strane istruzioni sull’assegnazione di alcuni contratti che avrebbero favorito alcune società a discapito di altre. Fu così che Ana scoprì che, sotto il sindaco Arturo Gonzalez Panero, appartenente al Partito Popolare, si era creata una sorta di rete di corruzione con lo scopo di assegnare appalti ad una determinata rete di aziende. Alla fine, la signora Garrido ha vinto una causa contro il Consiglio comunale di Boadilla ma non ha ancora ricevuto la sua compensazione, in quanto il comune ha presentato ricorso contro la sentenza.

Srecko Sladojev è un whistleblower croato che figurava tra i membri del comitato direttivo dell’Istituto di Immunologia pubblica di Zagabria quando scoppiò il caso del virus H1N1. Aveva denunciato la mancanza di trasparenza nel processo decisionale dell'istituzione riguardo l'acquisto del vaccino, pensando che la situazione fosse tale da causare gravi danni sia per la società sia per il pubblico, visto che il produttore del vaccino aveva dichiarato di non accettare alcuna responsabilità per gli effetti del vaccino potenzialmente indesiderabili. Dopo aver informato il proprietario e i cittadini su questi possibili rischi, Sladoljev è stato poi sospeso dall'istituzione per aver rivelato un segreto commerciale relativo al contratto tra l'azienda e il comitato direttivo dell’istituto di sanità pubblica.