Oggi, la Commissione europea ha definito “illegale” lo schema fiscale belga degli “utili in eccesso” . Gli eurodeputati S&D chiedono che la Commissione continui a indagare e che i governi dell'Ue dimostrino maggiore impegno nella lotta all'evasione fiscale.

Hugues Bayet, eurodeputato e portavoce S&D sul tax ruling, ha detto:

“È chiaro che la pressione esercitata dal lavoro della commissione speciale per gli accordi fiscali del Parlamento europeo sta dando i suoi frutti. Attraverso le sue decisioni successive su Starbucks in Olanda, Fiat in Lussemburgo e oggi su 35 multinazionali in Belgio, la Commissione europea sta inviando un messaggio forte ai paesi europei: alcune pratiche fiscali sono illegali e controproducenti. Comportano perdite considerevoli per i cittadini europei, che sono provati di risorse finanziare che potrebbero altrimenti essere destinate ai settori dell'istruzione, della salute, delle infrastrutture, dell'economia, dell'occupazione e della sicurezza.

“Per quanto sembri che la Commissione europea abbia colto l'importanza della sfida, gli stati membri hanno finora dimostrato scarsa volontà nella lotta all'evasione fiscale. Sarà questo il compito principale della seconda commissione speciale sugli accordi fiscali, il cui mandato è nello specifico di garantire che gli stati membri rispettino le raccomandazioni espresse dal Parlamento europeo”.

Elisa Ferreira, portavoce S&D per gli affari economici e monetari e correlatrice della prima commissione speciale sul tax ruling, ha aggiunto:

“La decisione della Commissione è quanto mai opportuna. C'è ancora molto lavoro da fare in Europa nella lotta all'elusione fiscale delle multinazionali, che deve essere una priorità assoluta.

“Chiediamo quindi alla Commissione europea di proseguire in questo lavoro e di seguire la roadmap stabilita dalla prima commissione TAXE, che ha segnato una svolta, e di non indebolire l'agenda che i cittadini, e i loro rappresentanti eletti, chiedono. Chiediamo inoltre al Consiglio di non diluire le iniziative della Commissione su temi in cui sono stati raggiunti seri compromessi”.