Gli eurodeputati S&D esprimono apprezzamento per i progressi fatti dai ministri delle Finanze Ue, riuniti oggi a Bruxelles, nella lotta contro la frode fiscale e l’evasione fiscale delle imprese.

Il portavoce del gruppo S&D sulla direttiva contro l’elusione fiscale, Olle Ludvigsson dichiara:

“L’accordo sulla direttiva contro l’elusione fiscale aiuterà a chiudere le scappatoie tra i differenti sistemi fiscali nell’Ue e con i paesi terzi.

“Le cosiddette ‘hybrid mismatch arrangements’ (pratiche fiscali asimmetriche ibride) sono usate frequentemente dalle grandi aziende con il solo scopo di ridurre la tassazione a loro carico. Lo abbiamo visto nel caso di Apple e di McDonald’s. E’ ora che tali aziende paghino la loro giusta quota di tasse.

“Questo tipo di pratiche sono in aumento e provocano la sostanziale erosione delle basi imponibili per le imprese nell’Ue. Per questo, è di fondamentale importanza stabilire regole contro questo tipo di elusione fiscale.

“E’ vitale che le norme concordate dai ministri Ue siano volte a contrastare su più vasta scala  le strutture complesse al fine di ridurre la portata dell’elusione fiscale. Cio’ garantirà che le multinazionali che hanno attività transfrontaliere nell’Ue o fuori l’Ue paghino le tasse dovute in Europa. Le tasse devono essere pagate dove i profitti sono generati. Le esenzioni garantite al settore finanziario non sono giustificate”.

La portavoce del gruppo S&D per gli affari economici e monetari, Pervenche Berès aggiunge:

“I Socialisti e Democratici stanno conducendo da anni una battaglia a favore della creazione di una blacklist europea dei paradisi fiscali. La blacklist delle giurisdizioni non cooperative è necessaria se vogliamo cambiare il comportamento delle imprese e scoraggiare le multinazionali dall’uso di scappatoie che portando alla frode fiscale.

“La lista di criteri proposti dalla Commissione è una buona base, ma sembra che il Gruppo sul codice di condotta (tassazione delle imprese) e il Consiglio stiano ammorbidendo tali criteri. E’ evidente che la politica dell’aliquota zero per le imprese è pericolosa e va eliminata e un criterio del genere va aggiunto esplicitamente in vista delle prossima revisione.

“Reputiamo a ogni modo che la lista non vada usata per restringere l’ambito di applicazione della rendicontazione paese per paese.

“La lista sarà uno strumento più potente se i paesi verranno sanzionati  qualora dovessero continuare a fare affari con le giurisdizioni non cooperative. L’Ue deve assumersi la leadership nella promozione di una buona governance fiscale in tutto il mondo”.