I Socialisti e Democratici hanno votato oggi a favore dell’Atto europeo per la libertà dei media (EMFA) adottato dalla commissione cultura e istruzione del Parlamento europeo. Gli europarlamentari S&D sono riusciti a includere una serie di miglioramenti nel testo. In primo luogo, hanno chiesto l’introduzione di disposizioni che mirano a proteggere efficacemente i giornalisti e gli altri professionisti dei media dalla sorveglianza e a garantire ai giornalisti il massimo livello possibile di protezione delle loro fonti e comunicazioni. In secondo luogo, il Comitato europeo per i servizi di media, appena creato dall’EMFA, rimarrà completamente indipendente sia dalla Commissione europea che dagli Stati membri, al fine di garantire l’autonomia della supervisione dei media dell’UE. In terzo luogo, le disposizioni aggiuntive introdotte dai S&D garantiranno l’indipendenza editoriale e la massima trasparenza della proprietà dei media.

Petra Kammerevert, coordinatrice S&D della commissione cultura e istruzione del Parlamento europeo e negoziatrice del gruppo sull’EMFA, ha dichiarato:

“Abbiamo assistito a preoccupanti tentativi da parte di alcuni governi europei di interferire nel lavoro dei giornalisti. Quello che abbiamo visto di recente in Grecia con lo scandalo dello spyware Pegasus è una dimostrazione lampante di quanto i politici possano spingersi contro i media usando la sicurezza nazionale come scusa. Ciò deve finire e per questo sono lieta di aver convinto gli altri gruppi politici della necessità di includere disposizioni più severe contro l’uso delle tecnologie di sorveglianza, compresi i software spia, e contro le pressioni sui giornalisti affinché rivelino le loro fonti.”

“Un punto importante della proposta legislativa presentata dalla Commissione europea è la creazione di un nuovo Comitato europeo per i servizi di media. Sebbene si concordi che un tale organismo sia necessario, il nostro gruppo ha dovuto garantire la completa separazione legale e l’indipendenza funzionale dalla Commissione europea e dagli organi di governo nazionali.”

“Il nostro gruppo è convinto che i fornitori di servizi di media debbano essere pienamente trasparenti sulle loro strutture proprietarie e che sia necessario rafforzare le tutele per proteggere tutti i media dall’acquisizione economica da parte dei proprietari privati. A tal fine, abbiamo chiesto la creazione di un database efficace e significativo sulla proprietà dei media sia a livello nazionale che europeo. In tempi di propaganda e disinformazione, e in situazioni come quella francese in cui una nuova proprietà cambia le linee editoriali, questo è fondamentale.”

“Creare un ambiente mediatico sicuro, pluralistico e libero è possibile solo se applichiamo pienamente la Carta europea dei diritti fondamentali sulla libertà di espressione e di informazione. Al fine di garantire il diritto di tutti a ricevere una pluralità di informazioni, abbiamo incluso salvaguardie rafforzate per quanto riguarda i servizi mediatici sulle piattaforme online di grandi dimensioni. L’attuale serie di regole per combattere la disinformazione non è sufficientemente efficace, come dimostra uno studio recentemente pubblicato dalla Commissione europea. La legge sui servizi digitali e il Codice di condotta dell’UE sulla disinformazione non sono interessati dalle nuove salvaguardie introdotte. Al contrario, essi sono integrati dalla possibilità di ottenere informazioni affidabili online.”

“I Socialisti e Democratici hanno sempre sostenuto la libertà e la vitalità dei media. Il loro lavoro è di grande importanza per l’interesse della società e della democrazia. Stiamo garantendo l’indipendenza editoriale dei media del servizio pubblico degli Stati membri e il loro finanziamento adeguato e sostenibile su base pluriennale.”

“Parlando di libertà dei media in Europa, dobbiamo anche affrontare la questione della concentrazione del mercato. Il nostro gruppo è convinto che il futuro del settore risieda in un’offerta variegata di contenuti e servizi da parte di media economicamente forti. Riteniamo che la concentrazione del mercato non debba mettere a rischio il pluralismo dei media e l’indipendenza editoriale. Se qualcosa di simile accade in uno Stato membro, chiediamo alla Commissione europea e al Comitato europeo per i servizi di media di intervenire. Inoltre, abbiamo incluso disposizioni che garantiscono che i sistemi di misurazione dell’audience siano equi e trasparenti.”

Eurodeputati coinvolti
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Germania
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