L’Unione europea importa attualmente la metà delle risorse che consuma, mentre getta circa 600 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno, che potrebbero essere riutilizzate. I Socialisti e Democratici sono a favore di un passaggio dall’economia lineare (nella quale si estrae, si usa e si getta) a un’economia circolare nella quale i rifiuti prodotti da un settore industriale diventano materie prime per un altro settore.

Oggi il Parlamento europeo ha votato una relazione strategica che chiede alla Commissione europea di essere ambiziosa nel presentare una nuova proposta legislativa nel corso di quest’anno. 

Massimo Paolucci, relatore ombra S&D sull’economia circolare, ha detto:

“Un’economia circolare è una necessità urgente e una grande opportunità per l’Europa, dal momento che c’è sempre più competizione sulle risorse scarse. Per questo motivo un’economia circolare non sarà semplicemente giusta per l’ambiente e responsabile nei confronti delle generazioni future, ma rappresenterà anche l’opzione intelligente per le nostre industrie, per essere competitive a livello globale. L’Europa ha bisogno di un cambiamento di mentalità: dal consumismo a un approccio per il quale i rifiuti di un settore industriale diventano una risorsa per un altro settore. 

“Il Ppe ha colpevolmente provato a più riprese di annacquare la relazione. Purtroppo hanno ottenuto la maggioranza necessaria a respingere un obiettivo vincolante sull’uso efficiente delle risorse. Al di là di questo, il Parlamento europeo ha approvato una relazione ambiziosa grazie al fondamentale apporto dei Socialisti e Democratici. 

“Ogni anno nell’Ue vengono sprecate oltre 100 milioni di tonnellate di cibo. È una vergogna per l’Europa. Chiediamo che entro la fine dell’anno siano proposti obiettivi, misure e strumenti per ridurre lo spreco di cibo, oltre a un obiettivo vincolante per una riduzione, pari almeno al 30%, dello spreco di cibo in ogni settore lungo la catena alimentare entro il 2025”.

Kathleen Van Brempt, vicepresidente S&D, ha affermato:

“Finora la Commissione ha avanzato solamente una proposta legislativa per rivedere la normativa sui rifiuti, e proposte non legislative per il resto del pacchetto sull’economia circolare. Oggi il Parlamento ha invitato la Commissione ad essere maggiormente ambiziosa nel coprire tutta la catena di valore, compreso il design dei prodotti, il manifatturiero, il marketing e il comportamento dei consumatori.

“Vogliamo che le normative sull’eco-design e su altri prodotti siano riviste per aumentare la durata dei prodotti e la loro riparabilità, il loro riutilizzo e il loro riciclaggio.

Matthias Groote, portavoce S&D sull’ambiente, ha detto: 

“Il Parlamento chiede obiettivi vincolanti per la riduzione dei rifiuti urbani e industriali entro la fine del 2025, e una riduzione graduale obbligatoria di tutte le discariche. È ad ogni modo necessario mantenere la possibilità di interrare in impianti di trattamento innovativi i prodotti finali non riciclabili dei processi di riciclaggio.

“Se si adottano misure davvero in grado di incrementare del 30% l’uso efficiente delle risorse entro il 2030, si possono creare fino a due milioni di posti di lavoro, e le imprese europee possono risparmiare 465 miliardi di euro sui costi dei materiali. Queste misure creano lavoro, rendono le aziende europee più competitive e più innovative, e sono positive per ambiente e clima – esattamente ciò di cui l’Europa ha bisogno!”.

Eurodeputati coinvolti
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