Intervenendo oggi nel corso di un dibattito con il primo ministro polacco, al Parlamento europeo di Strasburgo, il presidente del gruppo S&D, Gianni Pittella, ha detto:

“La Polonia per la sua storia, la sua cultura e la sua importanza geopolitica, è uno dei pilastri dell'Unione europea. Non possiamo però rassegnarci al fatto che da esempio luminoso di lotta al totalitarismo, la Polonia possa scivolare in un paese in cui l'indipendenza della corte costituzionale e la libertà dei mezzi di informazione sono minacciate. La Commissione europea ha quindi giustamente avviato un'indagine preliminare e un dialogo su questi cambiamenti. Sollecito il primo ministro a ritirare le misure contestate. La Polonia è un grande paese e i polacchi meritano di meglio. Noi stiamo dalla loro parte”.

Tanja Fajon, vicepresidente S&D, ha aggiunto:

“Negli ultimi 30 anni la Polonia è stata ispirazione per milioni di persone in Europa, con la sua transizione da regime monopartitico a una solida democrazia multipartitica. In questo periodo la sua è stata una storia di successo economico, ed è un membro indispensabile per l'Unione europea. Questo progresso non si può però dare per scontato; è stato possibile solo grazie a istituzioni forti e indipendenti e a mezzi di informazione solidi e critici. Per questo le ultime proposte del governo polacco sono così preoccupanti, perché minacciano le fondamenta stesse di ciò che ha permesso la crescita della Polonia. Supportiamo in pieno la decisione della Commissione di indagare sugli effetti di questi cambiamenti e di avviare un dialogo costruttivo con il governo polacco. La Commissione non deve avere paura di usare questi poteri per esaminare proposte che potrebbero danneggiare i principi dello Stato di diritto ovunque siano avanzate, che sia a Varsavia, a Budapest o a Bratislava".