Oggi, alla commissione sul Controllo del bilancio del Parlamento europeo, è stato presentato un report speciale della Corte dei conti europea riguardante gli hotspot per migranti. Il report sottolinea i grandi progressi fatti dall’Italia e dalla Grecia nella ricezione e accoglienza di rifugiati e migranti, enfatizzando l’urgenza di affrontare i problemi derivanti dal sovraffollamento degli hotspot. Il gruppo S&D ha chiesto ancora una volta agli Stati membri di onorare i loro impegni e di aumentare gli sforzi sulle ricollocazioni. 

La co-relatrice del gruppo S&D sul report speciale della Corte dei conti europea sugli hotspot, Caterina Chinnici afferma:

“Il report della Corte dei conti europea sottolinea le sfide per l’Ue nella gestione della crisi migratoria, la cui risposta è stata spesso inadeguata. I pesi maggiori sono ancora sulle spalle dei paesi di primo approdo, specialmente Italia e Grecia, che sono costrette a un grosso impegno di risorse e di personale per far fronte alle necessità legate all’accoglienza.

I dati recenti della Organizzazione internazionale per la migrazione mostrano che oltre 100mila migranti hanno già raggiunto l’Europa dall’inizio dell’anno. L’85% è arrivato in Italia e il resto in Grecia. A oggi, quasi tutti i migranti sono registrati in Italia e una attenzione speciale è data alla protezione dei minori negli hotspot attraverso la presenza di operatori specializzati. Tuttavia, nonostante l’assistenza finanziaria e il supporto di Europol, l’Ufficio europeo di sostegno all’asilo (l’European Asylum Support Office, EASO) e di Frontex, non ci sono ancora risorse sufficienti per gestire una pressione migratoria massiccia e costante come quella cui stiamo assistendo.

“In questa situazione, crediamo che le norme finanziarie per gli aiuti di emergenza vadano applicate al Fondo per l’asilo, la migrazione e l’integrazione e per il Fondo di sicurezza interna. Inoltre, le risorse finanziarie allocate ai paesi in prima linea vanno aumentate al dine di migliorare le strutture d’accoglienza. Occorre anche una ulteriore estensione dei servizi per l’infanzia e della protezione dei bambini, in particolare di quelli non accompagnati, rafforzando al contempo il sostegno Ue alle autorità nazionali che lottano contro il traffico di esseri umani, di cui i bambini sono spesso le prime vittime”.

La coordinatrice S&D in commissione Controllo bilancio, Inés Ayala Sender dichiara:

“Italia e Grecia sono sotto una enorme pressione per via della gestione di flussi sempre più grandi di rifugiati e migranti. Le ricollocazioni stanno avvenendo a rilento, con il risultato che migliaia di migranti e rifugiati sono relegati in condizioni pessime, senza speranza o certezza per il loro futuro. Sempre più persone sono pronte a lasciare il proprio paese nel corso dell’estate, mettendo a rischio la vita per raggiungere l’Europa. Gli Stati membri non possono continuare a chiudere gli occhi.

“Nonostante i progressi fatti in termini di ricezione e accoglienza da parte di Grecia e Italia, ci sono ancora gravi problemi, in particolare per la mancanza di strutture adeguate. Gli hotspot e le strutture ricettive sono affollate. Le autorità greche e italiane hanno bisogno di maggiore aiuto e solidarietà da parte dei loro partner Ue per far fronte alle difficoltà.

“La Corte dei conti europea afferma che gli hotspot hanno dimostrato efficacia nel gestire i flussi di migranti. Stando ai suoi stessi report, la Grecia ha portato il tasso di registrazioni dall’8% al 78% nel 2016, mentre l’Italia, nello stesso periodo, è passata dal 60% al 97%. Ma a dispetto di queste cifre, l’approccio degli hotspot non puo’ essere la sola risposta dell’Ue alla crisi migratoria. Servono le ricollocazioni e misure che affrontano le cause alla radice dell’immigrazione irregolare! Noi Socialisti e Democratici continueremo a batterci per un sistema d’asilo comune europeo e per una maggiore solidarietà tra gli Stati membri”.

Nota per la stampa

Gli Stati membri si sono impegnati a ricollocare 160.000 richiedenti asilo da Italia e Grecia entro il settembre 2017. Tuttavia, solo 18.000 di questi sono stati finora ricollocati, appena l’11% del totale.

Secondo i dati dell’UNHCR, in Grecia ci sono circa 50.000 richiedenti asilo che attendono di essere ricollocati entro il settembre 2017 verso gli altri Stati membri per i quali hanno fatto domanda.