Oggi il Parlamento europeo ha adottato una relazione sugli insegnamenti tratti dallo scandalo dei «Pandora Papers». Lo scandalo è scoppiato nell’ottobre del 2021, quando una fuga di notizie senza precedenti dai servizi offshore di tutto il mondo rivelò come organizzazioni intermedie avessero aiutato persone facoltose a eludere le tasse sui propri redditi e patrimoni.

La relazione del Parlamento rappresenta un’opportunità per dare un giro di vite contro gli abusi fiscali. Tuttavia, i Socialisti e Democratici deplorano il fatto che le forze conservatrici di questa Assemblea abbiano indebolito questo obiettivo. Nello specifico il Gruppo condanna il blocco da parte della destra della richiesta di una tassa minima sulle plusvalenze a livello europeo.

Niels Fuglsang, eurodeputato S&D e relatore del Parlamento europeo sugli insegnamenti tratti dai Pandora Papers, ha dichiarato:

“Deploriamo le mosse dei conservatori contro la giustizia fiscale. Se teniamo conto della mancanza di progressi nelle riforme dopo la più grande fuga di documenti offshore di sempre, questo è assolutamente vergognoso. Il Partito Popolare Europeo si rifiuta di riconoscere la disuguaglianza fiscale di cui siamo stati testimoni con lo scandalo dei Pandora Papers.”

“Abbiamo proposto tre misure principali per correggere un sistema truccato, dove l’1% più ricco si rifiuta di rispettare le regole e può pagare poche o nessuna tassa.”

“In primo luogo, abbiamo richiesto una tassa minima sulle plusvalenze a livello europeo. In questo modo si invertirebbe la tendenza a ridurre le tasse per i redditi più alti e si contribuirebbe a prevenire il trasferimento delle ricchezze e l’evasione fiscale negli Stati membri dell’UE. Ma oggi il PPE ha bloccato questa richiesta.”

“In secondo luogo, dobbiamo cambiare il modo in cui revisori e consulenti lavorano oggi. I consulenti fanno sì che questo spettacolo vada avanti, dato che spesso i ruoli di revisione e di consulenza sono svolti dalla stessa società, il che crea un evidente conflitto di interessi. Oggi abbiamo fatto passare la richiesta di separare i servizi di revisione contabile da quelli di consulenza, nonostante i tentativi dei conservatori di bloccare anche questo punto.”

“Terzo, abbiamo bisogno di regole contro le società di comodo. Il Parlamento ha richiesto queste regole ed è stato ascoltato dalla Commissione, ma ora gli Stati membri dell’UE non riescono a trovare un accordo. Li esortiamo a sbloccare questo fascicolo chiave il prima possibile.”

L’eurodeputata Aurore Lalucq, portavoce S&D in materia di tassazione, ha aggiunto:

“Oggi abbiamo due sistemi paralleli nella nostra società. Ci sono persone normali che pagano le tasse, e ci sono i super ricchi che pensano che le nostre regole sulle tasse non si applichino a loro. È inaccettabile e insostenibile, ma si può cambiare.”

“I regimi fiscali concepiti per attirare le persone con un elevato patrimonio netto a investire o a vivere nel loro territorio sono preoccupanti e ingiusti, soprattutto quando a queste persone vengono concessi generosi benefici fiscali che non si applicano ai normali cittadini. Ciò allarga le disuguaglianze sociali ed economiche. La Commissione europea dovrebbe valutare l’impatto di questi regimi fiscali e intervenire.”

“Inoltre, i Pandora Papers dimostrano ancora una volta che la lotta contro gli abusi fiscali avrà successo solo se aumenteremo la trasparenza. Le complesse strutture proprietarie del sistema finanziario occulto di evasori fiscali e riciclatori di denaro prosperano grazie alla segretezza. Dobbiamo sapere chi è il vero proprietario delle aziende.”

“Continueremo inoltre a fare pressione per una migliore regolamentazione e supervisione di tutti gli intermediari - come i gestori patrimoniali, gli studi legali, gli agenti di costituzione delle società e i commercialisti - che progettano e mettono in atto questi complessi schemi per proteggere patrimoni e beni dal controllo. L’impunità non può continuare.”

“Infine, esortiamo i leader dell’UE a dare forza alla lista dei paradisi fiscali dell’UE, includendo un livello minimo di sostanza economica come criterio per la definizione di un paradiso fiscale, oltre a sanzioni severe.” 

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Francia
Membro
Danimarca
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