I leader dei principali gruppi politici pro europei del Parlamento europeo oggi hanno confermato che appoggerebbero un’estensione della Brexit, se servisse a evitare lo strappo di un’uscita del Regno Unito dall’Unione europea senza accordo. Si è ribadito che l’ipotesi di un’uscita senza accordo sarebbe la conclusione peggiore di questa spinosa questione e, se accadesse, non sarebbe per volontà dell’Ue.

 

La presidente del Gruppo S&D, Iratxe García, ha dichiarato:

“Una Brexit senza accordo sarebbe un danno per tutti e un disastro per il Regno Unito. Non è solo il nostro punto di vista; una valutazione condotta dal governo britannico sulle conseguenze di un’uscita senza accordo, ha stabilito che comporterebbe gravi ritardi ai porti, l’interruzione degli approvvigionamenti dei farmaci, un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. Comporterebbe altresì un aumento dell’incertezza che serpeggia fra i milioni di cittadini dell’Unione europea dei 27 che vivono nel Regno Unito e dei cittadini britannici che vivono in altri Paesi Ue. Oggi, tutte le maggiori forze pro europee in Parlamento hanno dichiarato che sosterrebbero un’estensione per sgombrare il campo da quest’ipotesi. Se al Regno Unito serve altro tempo per indire nuove elezioni o un secondo referendum, c’è la volontà di renderlo possibile. Noi Socialisti e Democratici abbiamo sempre concepito la Brexit come un errore storico e accoglieremmo ancora positivamente un passo indietro in questo senso.

“Esortiamo Boris Johnson e il suo governo a mantenere le proprie promesse e a garantire il godimento automatico dei propri diritti a tutti i cittadini Ue che vivono nel Regno Unito. Le persone non dovrebbero pagare il prezzo dei fallimenti dei propri politici, pertanto il nostro Gruppo difende il principio dei diritti garantiti in qualsiasi circostanza.

 

Pedro Silva Pereira, membro ad interim del gruppo per una Brexit concordata del Parlamento europeo, ha aggiunto:

“Anche se non condividiamo la Brexit, il nostro Gruppo ha lavorato responsabilmente per alleviarne le peggiori conseguenze e garantire un’uscita ordinata e concordata del Regno Unito dall’Unione europea. Sosterremo quindi un’estensione dell’articolo 50, nella speranza sia funzionale a  scongiurare l’ipotesi catastrofica di un’uscita senza accordo. La nostra priorità rimane quella di vedere garantiti i diritti dei cittadini europei in qualsiasi circostanza e difendere il processo  di pace in Irlanda del Nord. Siamo profondamente preoccupati per le difficoltà incontrate da alcuni cittadini europei, alcuni dei quali vivono nel Regno Unito da decenni, nell’ottenere il permesso di residenza permanente da parte delle autorità britanniche. Questo, sommato alle dichiarazioni confuse e contraddittorie del ministero degli Interni britannico sul blocco della libertà di circolazione a partire dal 31 ottobre, sta alimentando lo stress e l’incertezza di milioni di persone che hanno scelto di crearsi una vita nel Regno Unito.

“In questa situazione caotica c’è un aspetto che il nostro Gruppo ha molto chiaro: non accetteremo mai alcun accordo di Brexit che comprometta o intacchi i diritti dei lavoratori conquistati con sacrificio, o gli standard ambientali”.

Eurodeputati coinvolti
Presidente
Spagna
Membro
Portogallo