Oggi, il Parlamento europeo ha discusso sull’escalation militare in Siria, dopo l’attacco chimico a Douma, un sobborgo di Damasco.

Victor Boştinaru, vicepresidente S&D per gli affari esteri, dichiara:

“Oggi non dobbiamo scegliere tra combattere il terrorismo e proteggere i civili siriani, difendere i diritti umani e il diritto internazionale. Sono inorridito da quelli che negano l'ovvio e minimizzano la gravità dell'ultimo attacco chimico. Non vi è alcun dubbio sulla responsabilità del regime che si sta impegnando in ciò che l'Onu ha definito uno ‘sterminio”. Gli attacchi sono inaccettabili. L'alleanza siriano-russo-iraniana è impegnata in deliberati attacchi indiscriminati, ha preso di mira ospedali e soccorritori e sta impedendo l'accesso degli aiuti umanitari a chi ne ha bisogno.

“È anche importante non dimenticare che la Russia ha reso impossibile per il Consiglio di sicurezza dell’Onu agire sulla Siria. Ma dobbiamo perseverare nei nostri sforzi e usare questo slancio per rinvigorire il processo guidato dalle Nazioni Unite e attuare un cessate il fuoco su tutto il territorio siriano. Sosteniamo fermamente il lavoro dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) e del Gruppo di valutazione delle dichiarazioni (DAT) affinché il programma di armi chimiche siriane venga irreversibilmente smantellato”.

La vicepresidente S&D Elena Valenciano aggiunge:

“La strada dell'Unione europea è quella politica. Quello che è certo oggi è che il popolo siriano sta perdendo questa guerra e che nessun attacco cambierà le loro sofferenze e il corso di quella guerra dopo mezzo milione di morti e milioni di sfollati.

“La Siria, l'Europa e la comunità internazionale devono tornare indietro e ricominciare gli sforzi perché si riaprano i negoziati politici.

“I paesi che hanno l'impulso di agire devono indirizzare tutte le loro energie a convincere la Russia e il resto degli attori che sostengono Assad a tornare a Ginevra o a Bruxelles per negoziare, sedersi intorno al tavolo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e recuperare il rispetto del diritto internazionale.

“Il Consiglio degli Affari esteri dell'Ue è stato molto chiaro ieri: il futuro della Siria è nella pace e nella democrazia. Anche se possiamo capire, persino condividere, le azioni per fermare l'uso di armi chimiche, la nostra richiesta è che sia data una nuova opportunità alla soluzione politica e si riprenda la road map indicata sotto l'autorità delle Nazioni Unite”.

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