La commissione Affari giuridici del Parlamento europeo ha sostenuto oggi nuove proposte per proteggere gli informatori di giustizia, i whistleblower, che denunciano violazioni del diritto dell'Unione europea. Da anni, il gruppo S&D chiede che vengano garantite per legge questo tipo di tutele, nonostante l'opposizione dei gruppi di destra.

L'eurodeputata S&D e negoziatriche del Parlamento europeo per la protezione degli informatori di giustizia, Virginie Roziere, dichiara:

“All'inizio di quest'anno, il New York Times e il Guardian hanno rivelato che decine di milioni di dati di utenti di Facebook erano stati utilizzati impropriamente per scopi politici da una società, Cambridge Analytica. Questa storia è venuta fuori solo perché qualcuno all'interno dell'azienda ha deciso di rendere pubblico ciò che ha visto, ritenendo di trovarsi di fronte a un comportamento profondamente immorale e illegale. Questo è successo anche per molti degli scandali fiscali svelati negli ultimi anni, da Luxleaks ai Panama Papers. Abbiamo appreso tutti i dettagli su come le grandi aziende e i grandi uomini d’affari nascondono i loro soldi all’estero. E questo grazie a coraggiosi informatori che hanno tolto il velo ai loschi affari dell'1% più ricco della popolazione mondiale.

“Troppo spesso, pero’, sono proprio coloro che denunciano i reati a dover affrontare la giustizia, invece di coloro che quei reati hanno commesso. Questo è il motivo per cui il nostro gruppo ha spinto la Commissione europea a proporre finalmente una nuova legislazione per proteggere gli informatori ovunque si trovino nell'Ue. E’ stata una lunga e difficile battaglia, con lobbisti di grandi multinazionali e gruppi di destra che hanno cercato di bloccare qualsiasi misura.

“Le proposte della Commissione europea non erano abbastanza forti, ma siamo riusciti a migliorarle notevolmente. Abbiamo assicurato protezioni adeguate per coloro che denunciano violazioni delle norme su salute e sicurezza e sui diritti dei lavoratori. Ci siamo anche assicurati che gli stessi whistleblower possano decidere se è opportuno segnalare una condotta scorretta all'interno dell'organizzazione o esternamente.

“La maggior parte delle volte, gli informatori si trovano ad affrontare altre forme di ritorsione al di là delle misure legali. Ci siamo assicurati che tutte le forme di ritorsione siano considerate illegali, dalle discriminazioni agli attacchi alla reputazione e al licenziamento, garantendo che gli informatori siano ben informati dei loro diritti.

“Ora è essenziale che queste proposte siano completate il prima possibile. Esortiamo i governi nazionali ad approvare queste misure senza indugio”.