Gli eurodeputati S&D hanno garantito oggi una forte maggioranza a una risoluzione in cui si chiede all’Ue di ratificare la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e sulla lotta alla violenza contro le donne, meglio conosciuta come ‘Convenzione di Istanbul’. 

Nella risoluzione si chiede anche che l’Ue rafforzi le sue azioni contro la violenza sulle donne attraverso l’adozione di una legge europea. L’obiettivo dovrebbe essere la classificazione all’interno dei trattati Ue della violenza contro le donne come reato particolarmente grave. 

La portavoce del gruppo S&D per i diritti delle donne e la parità di genere, Marie Arena dichiara:

“Oggi, abbiamo inviato un forte segnale e un messaggio chiaro al Consiglio e alla Commissione: le false promesso non sono più accettabili. Un terzo delle donne europee è stato vittima di violenza fisica o sessuale. L’Ue scontra una grave ritardo!

“Sradicare la violenza contro le donne è sempre stata una priorità S&D e siamo felici che questa risoluzione abbia ricevuto un largo sostegno. La ratifica della Convenzione di Istanbul sarebbe un passo nella giusta direzione. Le donne hanno il diritto di sentirsi sicure e protette a prescindere dal luogo dell’Ue in cui vivono”. 

La negoziatrice del gruppo S&D sulla risoluzione, Christine Revault d'Allonnes-Bonnefoy, aggiunge:

“E’ un oltraggio che solo la metà degli stati membri Ue abbiano ratificato la Convenzione di Istanbul. La violenza contro le donne e le ragazze è una piaga che colpisce l’Europa e il mondo intero. L’Ue deve agire subito!

“Ratificare la Convenzione di Istanbul è cruciale ma non è abbastanza. Ecco perché pensiamo che la risoluzione debba includere anche la richiesta di una direttiva europea per la lotta e la prevenzione della violenza contro giovani e donne. In una situazione in cui solo un terzo delle donne vittime di violenza denuncia il reato alla polizia, con il risultato che la stragrande maggioranza di chi commette violenza non viene perseguita, noi vogliamo che non ci sia dubbio che l’Ue e i suoi paesi difendano con fatti concreti i diritti delle donne”. 

La presidente della commissione per i Diritti delle donne e la parità di genere, l’eurodeputata S&D Iratxe García Pérez sottolinea:

“Una società in cui la metà della popolazione, le donne, rischia costantemente di subire violenze di genere, richiede che tutti si assumano la propria fetta di responsabilità e che li lavori uniti per eliminare questa ingiustizia. 

“Purtroppo, non ci sono dati statistici omogenei per l’intera Europa, ma secondo un studio condotto dall’Agenzia Ue per i diritti fondamentali, il 33% delle donne europee è stata vittima di una qualche forma di violenza. 

“E’ urgente che vi sia una direttiva europea contro la violenza di genere. Parliamo di vite spezzate, famiglie divise e futuri condannati al dolore. Cosa serve ancora perché l’Ue agisca? 

Nota per i giornalisti

La Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza di genere è il primo strumento legalmente vincolante in Europa sulla violenza contro le donne. SI tratta del più ampio trattato internazionale per la lotta alla violenza contro le donne, considerata come una grave violazione dei diritti umani. 

Tre anni dopo l’avvio delle firme, nel 2011, la Convenzione è entrata in vigore l’1 agosto 2014. Oggi, tutti gli Stati membri Ue hanno siglato la Convenzione, ma solo 14 l’hanno ratificata (AT, BE, DK, FI, FR, IT, MT, NL, PL, PT, RO, SL, ES, SE). 

Nell’ottobre del 2015, la direzione generale Giustizia ha valutato la possibilità di una ratifica/firma Ue della Convenzione e ha pubblicato una roadmap per una possibile adesione Ue, seguita nel marzo 2016 da una proposta per una decisione del Consiglio volta a una firma a nome dell’Ue. 

 

Qui un video in qualità Tv con la dichiarazione della portavoce S&D per i diritti delle donne e la parità di genere Marie Arena la negoziatrice S&D sulla risoluzione Christine Revault d'Allonnes-Bonnefoy. 

 

Eurodeputati coinvolti
Presidente
Spagna
Membro
Belgio