Dopo un altro giorno di violenze in Nicaragua, dove è stato aperto il fuoco sugli studenti, i Socialisti e Democratici al Parlamento europeo hanno chiesto la fine della repressione contro i manifestanti. Durante un dibattito in plenaria, gli eurodeputati S&D hanno condannato la violenza di Stato del governo guidato da Daniel Ortega, che ha lasciato oltre 80 morti e quasi un migliaio di feriti.

Il gruppo S&D ha inoltre annunciato che sosterrà una risoluzione parlamentare che sarà sottoposta a votazione giovedì.

Elena Valenciano, vicepresidente S&D per i diritti umani, dichiara:

“Il nostro compito è chiedere il dialogo. La psicologia, non la politica, dovrà spiegare come un rivoluzionario possa diventare un rappresentante dell'oligarchia e reprimere il suo popolo. Il nostro ruolo è quello di chiedere la fine della violenza e della repressione e il dialogo. Ma il dialogo tra Ortega e la società civile è stato quasi congelato perché Ortega non ascolta. La Commissione interamericana per i diritti umani, la Chiesa e la società civile hanno formulato raccomandazioni che Ortega dovrebbe ascoltare”.

L’eurodeputato S&D Ramón Jáuregui, che co-presiede l'assemblea parlamentare Ue-America Latina, afferma:

“In nome di quale rivoluzione rispondi con la violenza alle richieste della gente? Non può esserci una repressione quasi totalitaria contro i manifestanti in nome del socialismo. Sono un socialista e dico che non c'è socialismo senza libertà e senza democrazia.

 “Con la risoluzione che voteremo giovedì, il gruppo S&D vuole chiarire quattro questioni fondamentali: in primo luogo, la nostra condanna della violenza; in secondo luogo, la nostra solidarietà alle vittime e alle loro famiglie; in terzo luogo, chiederemo al governo di fermare la repressione dei manifestanti che chiedono libertà; infine, chiederemo che il dialogo continui, perché dovrebbe portare a importanti riforme politiche, compresa la legge elettorale. Su questa base, vanno indette le elezioni, in modo che le persone possano decidere”.