In occasione della giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia, i deputati S&D hanno chiesto una maggiore azione dell'Ue per proteggere le persone LGBTI in Europa e nel mondo.

La vicepresidente del gruppo S&D per le questioni LGBTI, Tanja Fajon, dichiara:

“Oggi, per la prima volta, la bandiera arcobaleno sventolerà al fianco delle bandiere degli Stati membri dell'Ue fuori il Parlamento europeo. Questo forse è solo un gesto simbolico, ma rappresenta qualcosa di importante, ossia che siamo al fianco delle persone LGBTI in Europa e nel mondo che sono ancora discriminate a causa della loro identità di genere e del loro orientamento sessuale. Il nostro gruppo rimarrà in prima linea nella lotta per i diritti LGBTI in tutto il mondo.

“In tutto il mondo, le persone devono ancora affrontare discriminazioni violente a causa di coloro che amano. L'Europa deve mostrare coraggio e diventare un leader globale nel proteggere i diritti LGBTI in tutto il mondo. L'Ue deve fornire asilo a coloro che subiscono discriminazioni sulla base dell'identità di genere e dell'orientamento sessuale e assicurare che la situazione delle persone LGBTI sia presa in considerazione quando si trattano i rapporti commerciali con paesi terzi”.

Daniele Viotti, co-presidente dell'intergruppo del Parlamento sulle questioni LGBTI, aggiunge:

“Negli ultimi anni abbiamo compiuto importanti passi avanti nella promozione dell'uguaglianza sui matrimoni e nella lotta alla discriminazione. Tuttavia, questo deve avvenire in tutta Europa. Abbiamo urgente bisogno che tutti gli Stati membri dell'eE riconoscano le unioni civili e i matrimoni omosessuali, in modo che i cittadini abbiano il loro status e i loro diritti protetti quando si trasferiscono in un altro paese dell'Ue. Si tratta di eliminare un chiaro ostacolo alla libera circolazione delle persone e l'Ue ha il dovere di affrontare tale tema.

“Seppur abbiamo visto progressi in alcune aree, molte persone transgender sono ancora trattate come cittadini di seconda classe all'interno dei paesi dell'Ue. In alcuni paesi, l'intervento medico o la sterilizzazione forzata sono ancora requisiti per il riconoscimento legale di genere. Questa è una chiara violazione dei diritti fondamentali di questi cittadini e qualcosa che l'Ue deve affrontare con urgenza”.

Background

S&D Position Paper on LGBTI Rights