Nell’ambito della conferenza “No People and No territory Left Behind”, oggi i Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, insieme al gruppo del PSE (Partito Socialista Europeo) nel Comitato europeo delle regioni, hanno lanciato un appello per una politica di coesione che promuova lo sviluppo sostenibile e una transizione giusta per tutti.

In seguito alla recente pubblicazione da parte della Commissione Europea, di un documento molto atteso e molto apprezzato intitolato “Verso un’Europa sostenibile entro il 2030”, il nostro appello mette al centro del tavolo ambiziose proposte di riforma (l’intero documento è consultabile qui).

L’appello, lanciato prima del voto del Parlamento previsto per la settimana prossima sul quadro della politica di coesione, è parte di un una campagna d’azione per un’Europa radicalmente diversa fondata sulla Relazione della commissione indipendente per l’equità sostenibile.

Il Presidente del Gruppo S&D al Parlamento europeo, l’eurodeputato Udo Bullmann, ha dichiarato:

“La politica di coesione rappresenta un punto di cruciale importanza per il futuro dell’Europa. Un euro su tre spesi dall’Unione Europea viene investito nelle regioni e nelle città dell’Unione. È denaro ben speso se impiegato per importanti progetti di miglioramento del benessere dei cittadini, progetti che senza un adeguato sostegno non avrebbero modo di nascere e svilupparsi. Le cose però non sono semplici e c’è ancora molto da fare in questo senso. Siamo testimoni di una divaricazione delle disuguaglianze e buona parte delle risorse disponibili sono in mano ad un numero ristretto di persone, soprattutto nelle aree metropolitane.

“La politica di coesione fu concepita da socialisti come François Mitterrand e Felipe González, assieme alla Commissione Delors, in un’epoca in cui la dignità del PPE non era stata minata dalle forze neoliberali. La politica di coesione è il maggior strumento di solidarietà e investimento di cui disponiamo, ma solo noi Progressisti possiamo plasmarla e a riadattarla alle nuove sfide contemporanee.

“Il nostro pianeta è minacciato dall’incombere di un disastro climatico. Non possiamo chiedere ai lavoratori di essere i soli a farsi carico della transizione verso un nuovo modello economico. Quella che noi chiamiamo una ‘giusta transizione’, deve avvenire attraverso una strategia condivisa, capace di creare progresso e opportunità per la maggioranza dei cittadini e non per una cerchia ristretta.”

Catiuscia Marini, Presidente del Gruppo PSE al Comitato delle regioni e presidente della Regione Umbria, in Italia, ha dichiarato:

“È un momento critico per il futuro d’Europa. Troppi territori e troppe persone sono stati messi ai margini e subiscono forme di disuguaglianza radicate. Siamo davanti ad una scelta: possiamo continuare a ripetere gli stessi errori che ci hanno condotto alla crisi o decidere di rafforzare i territori europei in un’ottica di equità e giustizia sociale.

“Stiamo lanciando quest’appello per fare della politica di coesione dell’Unione europea 2021-2027 lo strumento principale per l’implementazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile nelle nostre regioni e nelle nostre città. La fine dell’indigenza, le azioni contro i cambiamenti climatici, la fornitura di energia pulita e a prezzi ragionevoli, la costruzione di comunità sostenibili sono le priorità che riteniamo imprescindibili nella definizione di una strategia europea.

“L’implementazione del 65% dei SDG (Obiettivi di sviluppo sostenibile) è affidato alle città e alle regioni. Le città e le regioni progressiste sostengono in modo deciso una prospettiva in cui la sostenibilità rappresenti il nucleo centrale della governance europea futura, così come tracciato dalla relazione delle Commissione europea dal titolo Verso un’Europa sostenibile entro il 2030.”

Eurodeputati coinvolti
Coordinatore
Germania