In seguito all'assassinio di Ján Kuciak e della sua compagna Martina Kušnírová in Slovacchia, il Parlamento europeo ha approvato oggi una risoluzione sulla protezione dei giornalisti investigativi. La risoluzione chiede all'Ue di fare tutto il possibile per sostenere le indagini sull'omicidio e per introdurre nuove protezioni per i giornalisti.

L'eurodeputato S&D e presidente della commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento, Claude Moraes, che ha co-presieduto una recente missione in Slovacchia volta ad accertare i fatti, dichiara:

“l mese scorso eravamo in Slovacchia per capire la situazione intorno all'omicidio di Ján Kuciak e Martina Kušnírová. Abbiamo visitato il villaggio dove sono stati assassinati i due giovani, per portare la nostra vicinanza e solidarietà. Abbiamo anche incontrato funzionari governativi, ong e giornalisti per saperne di più sul caso e sulla situazione in Slovacchia. Questa risoluzione è un riflesso di ciò che abbiamo imparato e al contempo rappresenta una richiesta di maggiori protezioni per i giornalisti investigativi. La priorità è che i responsabili degli omicidi siano consegnati alla giustizia. Vogliamo che sia creato un team di indagine comune da parte delle autorità nazionali e di Europol, per sfruttare al meglio le competenze delle singole agenzie.

“In Europa abbiamo assistito all’omicidio di due giornalisti investigativi negli ultimi sei mesi. Questo dimostra di cosa è capace il crimine organizzato pur di proteggere le sue attività finanziarie, ma è anche la conferma di quanto vitale sia il lavoro dei giornalisti investigativi. Stiamo parlando dei casi più estremi e tragici, ma non va dimenticato che troppo spesso i giornalisti sono soggetti a intimidazioni, azioni legali e minacce. Vogliamo che la Commissione europea presenti proposte su come proteggere meglio i giornalisti. La risoluzione richiede anche la creazione di un premio a livello europeo che riconosca il lavoro dei giornalisti investigativi, simile al premio Sakharov che riconosce coloro che lavorano per proteggere i diritti umani”.