Oggi, nel corso di un dibattito a Strasburgo in merito all'ultimo scandalo finanziario, quello dei cosiddetti Paradide Papers, il presidente del gruppo S&D Gianni Pittella ha chiesto ai governi di Ue di agire una volta per tutte e con decisione contro la frode e l'evasione fiscali in Europa.

 

Gianni Pittella ha dichiarato:

“Luxleaks, Panama Papers e adesso i Panama Papers. Non c'è nulla di cui sorprendersi e niente di nuovo. E' sempre lo stesso vecchio cancro delle nostre economie: frode, evasione ed elusione fiscali. E' una vergogna che mentre è stata imposta l'austerity a diversi Stati membri, multinazionalii e privati cittadini hanno potuto nascondere i loro patrimoni in paradisi fiscali, evitando cosi' di pagate la loro giusta quota di tasse, risorse che sono state sottratte alle nostre società.

“Abbiamo denunciato tutto cio' a partire dall'inizio di questa legislatura. In quanto Socialisti e Democratici, siamo pronti a fare un ulteriore passo avanti. Abbiamo chiesto, pertanto, l'istituzione di una commissione speciale al Parlamento europeo.

“La Commissione ha risposto alle nostre pressioni presentando importanti riforme, come la rendicontazione paese per paese. Le tasse devono essere pagate laddove i profitti vengono creati. Il Parlamento, grazie al cruciale contributo del nostro Gruppo, ha adottato la sua posizione. Cosa sta aspettando il Consiglio? Cosa stanno facendo gli Stati membri?

“Dobbiamo stabilire una definizione chiara e credibile di paradisi fiscali. L'attuale lista di paradisi sviluppata dall'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico include sono un paese: Trinidad and Tobago. Come è possibile creare una lista di paradisi fiscali che includa un solo paese? Una lista credibile deve anche prevedere delle sanzioni per i paesi della black list.

“Cosa sta aspettando il Consiglio per agire e sradicare questa ingiustizia che i cittadini Ue si vedono sbattere in faccia ogni volta che la stampa fa emergere un nuovo scandalo fiscale?

“La credibilità dell'Ue è in gioco. Possiamo fare di più. Vogliamo fare di più. E' ora che il Consiglio Ue agisca”.