I S&D lanciano un appello congiunto per gli investimenti dell'UE in un'Europa sociale, sostenibile e sicura

European semester commission

Di fronte a cambiamenti geopolitici di grossa portata, dobbiamo rendere l'Unione europea più forte attraverso una governance economica rafforzata che sostenga l'impegno per la giustizia sociale e la sostenibilità; esortano i Socialisti e Democratici mentre il Parlamento europeo adotta oggi le sue relazioni annuali sul semestre europeo.

Nei negoziati sugli aspetti economici, per la prima volta, i S&D hanno ottenuto un appello congiunto da parte della maggioranza dei gruppi politici democratici del Parlamento europeo affinché gli strumenti dell'UE investano nelle priorità europee condivise: una transizione verde e digitale equa, priorità sociali e capacità di difesa. Questo è fondamentale per la competitività e la sicurezza a lungo termine dell'Europa.

D'altra parte, i negoziati sull'occupazione e sugli aspetti sociali sono stati inficiati dalla marcia indietro dei conservatori sui diritti dei lavoratori e sulla povertà infantile. I S&D denunciano questa esperienza come un'ulteriore prova che sulle questioni sociali il Partito Popolare Europeo (PPE) non può più essere considerato un negoziatore affidabile.

Claire Fita, negoziatrice S&D sugli aspetti economici del semestre europeo, ha dichiarato:

"Questo rapporto avrà un impatto di vasta portata, poiché segna la prima volta che i S&D hanno unito la maggioranza di tutte le forze democratiche in un appello congiunto a rafforzare la governance economica attraverso gli strumenti di investimento dell'UE, per portare avanti le priorità europee comuni."

"Non possiamo ignorare l'imminente scadenza, alla fine del 2026, del dispositivo per la ripresa e la resilienza, uno strumento di investimento fondamentale in tutta Europa. Senza un'azione decisa, rischiamo un forte calo degli investimenti pubblici nelle nostre priorità europee condivise."

"Una delle vittorie nella preparazione di questo rapporto è che, nonostante gli attacchi dei conservatori e dell'estrema destra, abbiamo riaffermato il Green Deal europeo e il Pilastro europeo dei diritti sociali come basi per un'Europa equa, sostenibile e socialmente giusta".

"Particolare attenzione viene data anche alla crisi degli alloggi, che ha profonde implicazioni sulla vita di molti europei e sta minando la resilienza economica e la stabilità sociale. Se non si affronta questa crisi, le disuguaglianze si aggraveranno. Abbiamo bisogno di una strategia onnicomprensiva che garantisca case accessibili e dignitose per tutti."

Idoia Mendia, negoziatrice S&D sugli aspetti economici del semestre europeo, ha dichiarato: 

"È vergognoso e allo stesso tempo indecoroso che non si possa più negoziare in buona fede con i colleghi conservatori. Oggi il PPE ha nuovamente tradito i nostri accordi. Ciò che è ancora più preoccupante è che lo fa a spese dei lavoratori e dei bambini."

"Nonostante i ripetuti tentativi del PPE di eliminare il riferimento a uno stanziamento di bilancio dedicato di almeno 20 miliardi per la Garanzia europea per l'infanzia, proprio come hanno fatto ieri nella relazione sul Fondo sociale europeo, questa volta siamo riusciti a proteggerlo. Tuttavia, in una palese violazione del nostro accordo, minando i diritti dei lavoratori, hanno indebolito in modo significativo gli obiettivi della relazione sulla legislazione in materia di intelligenza artificiale, il diritto alla disconnessione, il reddito minimo e i rischi psicosociali."

"Per i S&D resta essenziale che la giustizia sociale abbia lo stesso valore e peso delle priorità economiche, di difesa e ambientali in questo processo. Il percorso verso la competitività può basarsi solo sul progresso sociale, sostenuto da uno strumento di investimento dell'UE permanente. In definitiva, l'obiettivo è migliorare il benessere delle persone."

"I principi del Pilastro europeo dei diritti sociali e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile devono restare la bussola che guida le riforme e gli investimenti."

Nota di redazione

Il semestre europeo, introdotto nel 2010 come risposta alla crisi finanziaria, è un ciclo di coordinamento delle politiche fiscali, economiche, del lavoro e sociali all’interno dell’UE. Il suo scopo è quello di coordinare e seguire da vicino le politiche degli Stati membri dell’UE per evitare crisi simili in futuro.

Il Parlamento europeo presenta tradizionalmente le sue posizioni su questo processo prima che la Commissione europea adotti raccomandazioni specifiche per paese agli Stati membri dell’UE, in merito alle loro politiche fiscali, economiche, del lavoro e sociali. Il Parlamento adotta due relazioni distinte, una sugli aspetti economici e l’altra su quelli occupazionali.

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