I Socialisti e Democratici guidano da anni il fronte del Parlamento che chiede di integrare in tutti gli accordi commerciali una parte dedicata allo sviluppo sostenibile. Oggi la Commissione ha fatto proprie molte delle principali richieste S&D e i membri del Parlamento accolgono la notizia come l’inaugurazione di un nuovo corso progressista della politica commerciale Ue.

Inmaculada Rodriguez Pinero, portavoce S&D per il commercio, ha dichiarato:

“Il commercio dovrebbe portare beneficio sia alle persone sia al pianeta, attraverso l’implementazione di ambiziose disposizioni su Commercio e sviluppo sostenibile (TSD, Trade and Sustainable Development) e utilizzando le sanzioni quando necessario in caso di non adeguamento. Noi vogliamo garantire che tutti i nostri partner commerciali, siano essi stati o aziende, condividano con noi l’esigenza di aderire a standard sociali e ambientali. Il mancato rispetto delle convenzioni fondamentali dell’Organizzazione internazionale del Lavoro e dell’Accordo di Parigi deve essere sanzionato.

“È un grande passo avanti. Questa volta la Commissione sembra aver accolto le nostre richieste. Testi sullo sviluppo sostenibile ambiziosi, che prevedano sanzioni come ultima ratio in tutti i futuri e moderni accordi commerciali sono strumenti cruciali per raggiungere gli obiettivi di un commercio che vada a beneficio delle persone e dell’ambiente. Aggiungere dei cronoprogrammi chiari e dettagliati specifici per paese per l’implementazione e il coinvolgimento della società civile sono elementi centrali per condurre questo cambiamento.

Bernd Lange, eurodeputato S&D e negoziatore dell’imminente risoluzione sui capitoli sul TSD, ha dichiarato:

“La Commissione oggi ha annunciato un cambio di paradigma nella politica commerciale Ue, adeguando la propria rotta alle nostre richieste. Il commercio non può svilupparsi a scapito dei lavoratori e dell’ambiente, ma deve garantire che questi abbiano riscontri positivi da rapporti più stretti tra gli stati. Per garantire un’applicabilità efficace delle disposizioni sui diritti dei lavoratori e degli standard ambientali nei nostri accordi commerciali, abbiamo chiesto un robusto meccanismo basato su sanzioni e le nostre richieste sono state ascoltate. Inserire un sistema basato sulla legittimità delle sanzioni negli accordi commerciali cambierà sostanzialmente la politica commerciale Ue.

“Il cambio di paradigma di oggi è il frutto di molti anni di duro lavoro al Parlamento europeo e sono orgogliosa del risultato che abbiamo raggiunto insieme. Questa proposta si fonda anche sul nostro impegno nell’accordo commerciale Ue-Vietnam”.

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Membro
Germania
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