In merito ai risultati prodotti dal Consiglio europeo, la leader dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo ha commentato:

“Se vogliamo che l’Unione europea prosperi e sia credibile, è tempo di passare dalle parole ai fatti senza esitazioni, tanto più perché ci troviamo all’inizio di una nuova legislatura. Ci aspettavamo che il Consiglio europeo mostrasse più capacità di leadership e assumesse un impegno maggiore nel guardare alle enormi sfide che si profilano al nostro orizzonte, sia per quanto riguarda la trasformazione ecologica, sia per l’allargamento dell’Unione.

“Se da un lato, il messaggio in vista della Conferenza COP 25 delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico di dicembre è ambizioso e importante, dall’altro rischia di essere svuotato di significato se non ci sono i mezzi necessari, e siamo delusi dalla mancata assunzione di responsabilità per un’Europa clima-neutrale entro il 2050. Rinviare la decisione per una strategia Ue di lungo periodo sul clima a dicembre, non è la risposta giusta all’emergenza climatica.

“Sembra esserci consenso sulla necessità di una svolta per salvare il pianeta e proteggere i diritti sociali e dei lavoratori nell’economia digitale: possiamo farlo solo con un presupposto finanziario, adeguato e ambizioso a livello europeo. È scoraggiante vedere che il Consiglio non abbia nemmeno fatto cenno a un fondo per una giusta transizione.

“Il nostro Gruppo ha esercitato la propria influenza affinché il Nuovo Green Deal fosse assunto come una priorità dalla Commissione europea, ma non appoggeremo l’implementazione di alcun progetto non abbracci valori di giustizia sociale e solidarietà, considerandoli obiettivi alla stessa stregua di quelli economici e finanziari.

“Vogliamo partire con le negoziazioni col Consiglio il prima possibile, ma due punti devono essere chiari: non accetteremo alcuna proposta inferiore all’1,3% del Reddito nazionale lordo (GNI), quota già adottata dal Parlamento nel novembre 2018, e non daremo il nostro appoggio al bilancio finché non raggiungeremo un accordo sulla riforma del sistema delle risorse proprie dell’Ue.

“Riteniamo anche che l’Ue perda credibilità e potere contrattuale quando non riesce ad avviare le negoziazioni con due Paesi che hanno portato a termine tutte le riforme che erano state loro richieste. La Macedonia del Nord e l’Albania si aspettano di più da noi. Che l’avvio delle negoziazioni sia stato bloccato durante Consiglio è una grande delusione. Il nostro Gruppo politico continuerà a esercitare pressioni affinché si rovesci questa decisione”.

In merito alla Brexit, Iratxe García ha dichiarato:

“La priorità del nostro Gruppo è sempre stata quella di scongiurare lo scenario di una Brexit senza accordo, per ridurre il livello d’incertezza e imprevedibilità, proteggere il delicato equilibrio in Irlanda e Irlanda del Nord, e salvaguardare i diritti dei cittadini. Accogliamo quindi positivamente gli sforzi della squadra di negoziatori Ue e l’unità dimostrata dai 27 stati membri dell’Unione su questo punto. Ora dobbiamo studiare nel dettaglio se siano rispettate le nostre linee rosse. Il Parlamento avrà l’ultima parola nel caso l’accordo sul tavolo attualmente riceva il sostegno del Parlamento britannico”.

Eurodeputati coinvolti
Presidente
Spagna