Ieri sera il Parlamento europeo ha approvato un pacchetto di norme per obbligare i social media a dare un giro di vite decisivo ai contenuti che promuovano o inneggino al terrorismo sulle loro piattaforme. Le nuove norme sono state approvate nonostante il voto contrario di molti membri del Parlamento appartenenti al gruppo di centrodestra del PPE e al gruppo di estrema destra dell’ENF.

 

Il vicepresidente S&D e portavoce del Gruppo per questo tema, Josef Weidenholzer, ha commentato:

“Islamisti, gruppi terroristici di estrema destra o anche singoli individui, utilizzano le piattaforme sociali per diffondere i loro messaggi di odio e reclutare nuovi seguaci. I provvedimenti presi dalle società proprietarie si sono rivelati troppo morbidi e fallimentari, perché hanno permesso che i contenuti che istigavano o inneggiavano al terrorismo rimanessero online troppo a lungo. D’ora in avanti Facebook, Google e altre grandi società, dovranno rimuovere quel tipo di contenuto in tempi molto brevi, quanto prima possibile dal momento della segnalazione. Il testo originale proposto dalla Commissione europea conteneva difetti piuttosto importanti, che si sarebbero potuti tradurre in una limitazione della libertà d’espressione o avrebbero penalizzato le piccole imprese. Il testo che abbiamo votato oggi rappresenta un compromesso fra la necessità di proteggere dei diritti fondamentali e l’urgenza di combattere il terrorismo.

“È incredibile che dei deputati che siedono nell’aula di questo Parlamento abbiano votato contro proposte mirate a combattere il terrorismo e rendere l’Europa un posto più sicuro per i cittadini, anche se appartengono al gruppo del PPE e di ENF, rispettivamente di centrodestra ed estrema destra. Sono gli stessi che chiedono a gran voce l’introduzione di nuove misure in questo senso, ma quando poi si tratta concretamente di esprimere un voto per renderle realtà, votano a sfavore”.

 

Birgit Sippel, portavoce del Gruppo S&D per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha dichiarato:

“Serpeggiava una certa preoccupazione su queste nuove norme quando la Commissione europea ha avanzato la sua proposta iniziale: poi il Parlamento l’ha migliorata sensibilmente. Abbiamo ottenuto che ciò che costituisce materiale o contenuto di natura terroristica sia definito e codificato, e abbiamo garantito che le nuove regole non compromettano la libertà della rete mediante l’applicazione di filtri alle operazioni di upload.

“Limitare l’abilità e la possibilità dei terroristi di utilizzo del Web per reclutare nuovi seguaci o diffondere il proprio messaggio di odio è letteralmente vitale, ma dobbiamo anche essere cauti quando legiferiamo, per evitare restrizioni delle libertà civili collaterali e non intenzionali.

“Mentre noi abbiamo fatto la cosa più responsabile votando a favore di queste proposte che contribuiranno a frenare la diffusione dei contenuti terroristici in rete, molti eurodeputati del PPE e dell’estrema destra di ENF, hanno votato contro: ora dovranno spiegare al proprio elettorato perché sono contro misure concepite per una maggior sicurezza dei cittadini”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania