Ieri sera il Gruppo S&D, nell'ambito della commissione affari economici e monetari, ha votato contro una proposta proveniente da una ristretta frangia liberal-conservatrice, che comprometterebbe l'essenza del nuovo quadro normativo per favorire gli investimenti sostenibili; da parte dei Verdi e del relatore del PPE v'è stata astensione. Questa nuova cornice, ancora in via di definizione, dovrebbe stabilire condizioni e criteri per la creazione graduale di una tassonomia vale a dire un sistema unificato di classificazione – di quelle che possono essere considerate attività economiche sostenibili in Europa. Si tratta del cosiddetto terzo pilastro del pacchetto di misure sulla finanza sostenibile, il più importante, che si aggiunge agli indicatori di riferimento (benchmark) e agli obblighi di divulgazione delle notizie e di informazione dei mercati (disclosure). È un progetto di ampio respiro, concepito per incanalare gli investimenti verso attività sostenibili e integrare progressivamente criteri di natura ambientale, sociale e di governance. 

Pervenche Berès, portavoce S&D per gli affari economici e monetari, ha dichiarato:

Normalmente il Parlamento europeo è l'avamposto progressista in materia di sostenibilità rispetto al Consiglio e alla Commissione europea. Questa volta però abbiamo subito un pressing particolarmente intenso da parte delle lobby e le loro istanze sono state recepite dai conservatori. In quest'occasione quindi, sfortunatamente, non siamo stati in grado di raggiungere una posizione prevalente nell'imporre un'ottica di sostenibilità sociale. Tuttavia, noi Socialisti e Democratici ci adopereremo in sede plenaria per raggiungere obiettivi ambiziosi e affinché la maggioranza conservatrice riconsideri il proprio voto nell'interesse dei cittadini europei”.

Simona Bonafè, negoziatrice S&D per l'istituzione di una cornice normativa che faciliti gli investimenti sostenibili, ha aggiunto:

“Se vogliamo accelerare la transizione verso un sistema economico sostenibile, dobbiamo anche creare una cornice normativa con obiettivi di alto livello. La  proposta di ieri sera, sostenuta dalla maggioranza conservatrice, indebolisce tutti gli elementi chiave della normativa, uno su tutti, l'adozione di una prospettiva sociale nel definire il livello di sostenibilità ambientale delle attività economiche. Senza un monitoraggio e garanzie adeguate, c'è il rischio concreto di scappatoie. Noi Socialisti e Democratici non possiamo accettare una proposta di questo tipo”.