I Socialisti e Democratici del Parlamento europeo vogliono misure efficaci a livello Ue per ridurre in modo sostanziale i prezzi dell’energia. Gli eurodeputati del Gruppo S&D si sono confrontati su questo tema con la Commissaria europea per l’energia Kadri Simson, intervenuta nella riunione della commissione parlamentare su industria, ricerca ed energia (ITRE) per presentare il nuovo quadro Ue per decarbonizzare i mercati del gas, promuovere l’idrogeno e ridurre le emissioni di metano, e la revisione della Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici.

Mohammed Chahim, eurodeputato S&D e vicepresidente del Gruppo responsabile degli aspetti energetici del Green Deal, ha commentato:

“Siamo al culmine della stagione invernale e il peso della bolletta energetica è già insostenibile per molti europei, soprattutto per i più vulnerabili, come le persone anziane e le famiglie a basso reddito. Salutiamo positivamente le misure sociali adottate dai governi socialdemocratici in alcuni stati membri. Secondo fonti dell’Ufficio europeo delle unioni dei consumatori (BEUC, Bureau Europeen des Unions de Consommateurs), tra il 2008 e il 2020 il costo dell’energia per le famiglie è aumentato fino al 30%, a fronte di un aumento del 10% per l’industria: numeri sconvolgenti.

“La Commissione europea deve delle risposte sia ai cittadini Ue, sia alle piccole e medie imprese, e noi Socialisti e Democratici siamo saldamente al loro fianco nella difesa dei loro interessi. Ovviamente si rende necessaria una strategia che si spinga oltre ciò che la Commissione ha messo sul tavolo, e ne abbiamo bisogno subito”.

Dan Nica, eurodeputato S&D e portavoce nella commissione industria, ricerca ed energia dell’Europarlamento, ha aggiunto:

“Noi Socialisti e Democratici chiediamo alla Commissione europea e alla Commissaria Simson di fare ricorso a tutta la propria leadership per intavolare una robusta strategia a favore dei cittadini per ridurre il peso economico delle altissime bollette di luce e gas. In molti stati membri molte imprese hanno dovuto chiudere l’attività per i costi proibitivi dell’energia e del gas. L’impatto sulle piccole e medie imprese è particolarmente severo, ma l’allarme è rimasto inascoltato nell’Unione europea. Le misure adottate dai governi nazionali, dal taglio delle imposte sull’energia alla distribuzione di sussidi alle famiglie a basso reddito, sono ovviamente ben accette e degne di nota, ma i dati mostrano che possono coprire solo al massimo un quarto del 54% d’incremento delle bollette energetiche verificatosi nel 2020.

“Dobbiamo ricordare che la crisi energetica è iniziata con il picco dei prezzi dei combustibili fossili. Le accuse di possibili manipolazioni del mercato da parte dei Paesi fornitori di materie prime energetiche sono molto preoccupanti. Abbiamo bisogno che la Commissione europea assuma una posizione chiara sulla questione: si tratta di accuse veritiere o no? Il nostro gruppo ha chiarito alla Commissaria Simson quale sia la nostra posizione: la dipendenza energetica e la volatilità dei prezzi vanno limitate più possibile e la soluzione alla crisi attuale è abbandonare i combustibili fossili e creare un sistema efficiente fondato su fonti energetiche rinnovabili e sostenibili”.

Questo confronto con la Commissaria si è tenuto su richiesta degli eurodeputati S&D in commissione ITRE nell’ambito di un’interrogazione che il Gruppo S&D intende presentare al Parlamento europeo raccolto in plenaria. Lo scopo dell’iniziativa è discutere in plenaria del caro energia negli stati membri.

Eurodeputati coinvolti
Vicepresidente
Paesi Bassi
Capo delegazione
Coordinatore
Romania
Contatto/i stampa S&D