Con il robusto sostegno dei Socialisti e Democratici, il Parlamento europeo adotterà nella tarda giornata di oggi una risoluzione con la quale si chiede l’estensione della portata dell’attuale sistema globale Ue di sanzioni per i diritti umani (EU GHRSR), fino a includere anche gli atti di corruzione. Queste sanzioni andrebbero a colpire coloro che favoriscono economicamente o finanziariamente gli abusi dei diritti umani. Adottato in Consiglio nel dicembre 2020, il GHRSR consente di colpire individui e organizzazioni, o i loro sodali, che si rendano colpevoli di gravi violazioni e abusi dei diritti umani nel mondo. Il Gruppo S&D chiede altresì l’applicazione del principio di maggioranza qualificata in sede di voto in Consiglio, relativamente alle decisioni sulle sanzioni da applicare, e il coinvolgimento dell’Europarlamento nel processo d’implementazione e supervisione del nuovo sistema di sanzioni.

Marie Arena, eurodeputata S&D, presidente della subcommissie sui diritti umani e correlatrice dell’Europarlamento su questo tema, ha commentato:

“Il nuovo sistema globale Ue di sanzioni per le violazioni dei diritti umani è uno strumento che accogliamo come cruciale nella lotta contro chi abusa dei diritti umani. Il fatto che la Russia e la Cina, abbiano reagito adottando contromisure deterrenti per scoraggiare le iniziative Ue a difesa dei diritti umani nel mondo, prova la magnitudo potenziale di questo nuovo strumento. Dato che il Parlamento europeo, e in particolare la sottocommissione diritti umani, sono stati tra i bersagli delle contromisure, io ritengo che siano perfettamente legittimati a chiedere al Consiglio che il Parlamento sia coinvolto nei lavori sul sistema di sanzioni Ue.

“Le contromisure non intimidiscono l’Europa, ma al contrario, testimoniano la portata reale dell’impatto che le iniziative Ue possono avere sulla scena internazionale. Noi chiediamo al Consiglio di abbandonare la regola dell’unanimità quando si tratta di assumere decisioni riguardo le sanzioni. Dobbiamo darci la possibilità di superare i veti posti da singoli stati membri in materia di affari esteri, se vogliamo che l’Ue abbia una voce internazionale forte e incisiva”.

Isabel Santos, eurodeputata S&D e negoziatrice sul sistema globale Ue di sanzioni, ha aggiunto:

“I Socialisti e Democratici hanno difeso e si sono battuti per il nuovo sistema Ue di sanzioni, perché crediamo che sia essenziale dare all’Unione europea gli strumenti adeguati per difendere i propri valori e promuovere i diritti umani a livello globale. Siamo certi che si tratti di un ottimo primo passo in questa direzione, ma non è sufficiente.

“Ciò che all’Europa manca è un serio Sistema anti-corruzione, così come esiste negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. Tutti sappiamo che la corruzione può avere un effetto devastante sui diritti umani e sullo Stato di Diritto. Pertanto, chiediamo che la portata dell’attuale sistema di sanzioni sia ampliata fino ad abbracciare anche i reati e gli atti di corruzione, per andare a colpire i facilitatori economici e finanziari degli abusi sui diritti umani. Vorremmo altresì rafforzare il ruolo del Parlamento attraverso un suo coinvolgimento nelle proposte e nel monitoraggio dell’applicazione delle sanzioni, e vorremmo che le decisioni sulle sanzioni siano prese rispettando il principio della maggioranza qualificata e non più quello dell’unanimità, che in certi casi rischia di paralizzare qualsiasi iniziativa”.

Eurodeputati coinvolti
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Membro
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