In relazione alle ultime rivelazioni pubblicate oggi da importanti testate giornalistiche in Europa, riguardo presunte nuove scappatoie scovate da studi legali e contabili lussemburghesi per consentire alle grandi multinazionali di aggirare le norme europee sulla cooperazione amministrativa (DAC3)* per abbattere drasticamente i propri obblighi fiscali, Aurore Lalucq, eurodeputata S&D e portavoce in materia fiscale, ha dichiarato:

“Sono rimasta scioccata da questo ultimo episodio della saga senza fine di abuso delle multinazionali nei sistemi fiscali Ue con la complicità di importanti studi legali e società contabili. Queste ultime rivelazioni giungono dopo l’inchiesta LuxLeaks del 2015 che hanno portato in superficie evasione fiscale ed elusione su scala industriale. L’aliquota fiscale minima effettiva sarà un’arma ben affilata contro queste corporazioni che si muovono nell’ombra e lo scarico di oneri e responsabilità che è loro proprio. È tempo di porre finalmente un limite alla concorrenza fiscale tra i Paesi e un freno alla condotta spregiudicata di super ricchi e grandi aziende, a scapito della società.

“Il mio gruppo chiederà un’audizione in commissione fisco su quest’ultimo scandalo fiscale, LuxLetters, per andare davvero a fondo dell’argomento. Noi vogliamo sapere se le autorità lussemburghesi abbiano informato gli altri Paesi Ue riguardo queste lettere, che di fatto consentono alle multinazionali di evitare il pagamento della propria giusta quota di tasse laddove producano i propri profitti.

Jonas Fernandez, eurodeputato S&D e portavoce in materia di affari economici e monetari, ha aggiunto:

“Alla luce di queste gravi accuse, chiediamo alla Commissione di aprire un’inchiesta per capire se queste lettere siano in conflitto e infrangano la legge Ue che stabilisce la cooperazione tra le amministrazioni fiscali. Se così fosse, non rappresenterebbe solo una violazione della legge Ue, ma anche una frattura del patto di fiducia esistente tra gli stati membri”.

Note:

*DAC3 è una direttiva sulla cooperazione amministrativa in campo fiscale, che punta a proteggere gli interessi finanziari degli stati membri e dell’Ue, a rafforzare la lotta alle frodi fiscali, all’evasione e all’elusione transfrontaliere, e a garantire che i profitti siano tassati dove sono prodotti, così da contribuire al buon funzionamento del mercato interno e a una concorrenza leale. Fu adottata nel 2016 in seguito allo scandalo fiscale LuxLeaks.

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