In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, i Socialisti e Democratici chiedono alla Commissione europea di mantenere la parola e presentare finalmente una direttiva robusta per prevenire e combattere ogni forma di violenza contro le donne.

S&D chiede che l’Unione europea riconosca la violenza sulle donne come un grave crimine su scala transnazionale, e renda pienamente giustizia alla Convenzione di Istanbul, il trattato internazionale più esauriente in materia di lotta alla violenza sulle donne. Dopo l’incapacità, che dura ormai da anni, di raggiungere un accordo unanime, il Consiglio ora dovrebbe prendere una decisione a maggioranza qualificata per quanto riguarda l’adesione alla Convenzione di Istanbul.

Maria Noichl, eurodeputata e coordinatrice S&D in commissione diritti della Donna e parità di genere, ha commentato:

“Milioni di donne soffrono ogni giorno in Europa, subiscono violenza fisica e sessuale, troppo spesso dai propri compagni o ex compagni. Durante la pandemia i casi di violenza contro le donne sono aumentati in modo allarmante. Mentre alcuni governi Ue continuano a rifiutare di ratificare la Convenzione di Istanbul, altri lavorano persino per mettere in discussione i diritti della Donna e la parità di genere, diffondendo false notizie e disinformazione su questo trattato: Paesi che tengono in ostaggio i diritti della Donna e ostacolano la lotta contro la violenza di genere. Il Consiglio deve mettere la parola fine a questa situazione e procedere nell’adozione della Convenzione a maggioranza qualificata.

“Noi non possiamo fare altro che sostenere e proteggere le donne nell’Ue con forti strumenti legali e un approccio tolleranza zero. La ratifica della Convenzione di Istanbul e l’identificazione della violenza di genere come un grave reato in tutta l’Ue sono passi che dobbiamo compiere immediatamente. Queste iniziative dovrebbero essere accompagnate da una direttiva orizzontale per eliminare la violenza di genere sia online, sia offline.

“Ursula von der Leyen ha promesso una proposta di direttiva durante il suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione, ma trascorsi tre mesi siamo ancora in attesa. Le donne non possono attendere oltre: pagano ogni giorno un prezzo troppo alto. Questa direttiva deve prevedere misure di prevenzione, servizi di supporto e protezione per le vittime di ogni forma di violenza di genere, ma anche standard minimi per la sua applicazione legale e obbligazioni per gli stati membri di sancire la violenza perpetrata dai partner come fattore determinante nell’esame dei casi di custodia”.

Note:

Una donna su tre nell’Unione europea, vale a dire 62 milioni di donne, ha alle spalle un’esperienza di violenza fisica o sessuale a partire dai 15 anni.

Una donne su due, il 55%, ha subito molestie sessuali.

Nel mondo quasi un terzo delle donne tra i 15 e i 49 anni che abbia avuto una relazione riporta di aver subito forme di violenza sessuale o fisica dai propri partner.

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