In seguito alla riunione della commissione libertà civili, giustizia e affari interni con il presidente del consiglio direttivo di Frontex e la Commissione europea, la portavoce S&D Birgit Sippel, ha dichiarato:
“I problemi di Frontex non si esauriscono con le dimissioni di Fabrice Leggeri e il nostro lavoro è capire quanto siano radicati. La Commissione e il consiglio d’amministrazione hanno posto l’accento sulla speranza di un nuovo inizio, ma mostrano scarsa volontà di intervenire sulle questioni sollevate e che hanno segnato una direzione disastrosa negli ultimi anni. Le dimissioni non sono un salvacondotto. Al contrario, dobbiamo continuare a vagliare in modo approfondito tutte le accuse d’irregolarità e violazione dei diritti fondamentali ed esortiamo la Commissione e il consiglio direttivo a collaborare. Come primo passo per consentire al Parlamento di svolgere il proprio ruolo di controllo pubblico e responsabilità democratica, gli europarlamentari devono avere pieno accesso alla relazione su Frontex dell’OLAF. Solo se abbiamo cognizione della gravità e della portata dei problemi, che riteniamo vadano oltre la cattiva amministrazione di Leggeri, potremo contribuire a rilanciare Frontex sotto una nuova direzione, affinché possa svolgere il proprio importante ruolo.
“Capiamo che la procedura per trovare un sostituto possa richiedere un certo periodo di tempo, ma le accuse di violazione dei diritti umani e di respingimenti sono ancora sul tavolo, come una nube che offusca l’operato e il futuro di Frontex. Il nostro messaggio di oggi è che se il direttivo vuole nominare un direttore esecutivo ad interim e solo in seguito un sostituto definitivo, il Parlamento europeo deve essere coinvolto in modo significativo nel processo di nomina. Dobbiamo mantenere lo stesso livello di scrutinio pubblico e di pressione per contribuire a sanare la reputazione di Frontex come agenzia credibile e autorevole, e in questo caso vorremmo che il management sia parte attiva e costruttiva di quest’operazione”.
