All’ordine del giorno di oggi il Parlamento europeo prevede l’adozione del proprio mandato negoziale su un nuovo strumento Ue per intervenire sui finanziamenti stranieri che hanno effetti distorsivi sul mercato interno. Il nuovo strumento consentirebbe alla Commissione d’investigare, di chiedere rimedi e soluzioni come la restituzione dei sussidi, o persino imporre multe fino al 10% del fatturato annuo. In seguito a un risultato positivo del voto in plenaria, il Parlamento entrerà nella fase negoziale con gli stati membri già da domani.

Inmaculada Rodríguez Piñero, negoziatrice e neo-eletta coordinatrice S&D per il commercio, ha dichiarato:

“I tempi sono maturi per dotare l’Ue di uno strumento efficace per investigare, intervenire e fermare la concorrenza sleale delle compagnie straniere. Oggi le imprese europee devono rispettare norme stringenti sugli aiuti di stato, mentre i competitor non-Ue possono beneficiare di sussidi e finanziamenti stranieri che conferiscono loro un vantaggio competitivo ingiusto. Grazie a queste iniezioni di denaro le compagnie possono fissare prezzi più bassi per vincere le gare d’appalto pubblico o pagare prezzi più alti per rilevare altre imprese: questa è semplicemente concorrenza sleale. Con il nuovo strumento vogliamo chiudere le scappatoie legali e creare parità di condizioni per tutti gli attori del mercato.

“Esorto gli altri gruppi politici a sostenere il nostro emendamento, con il quale chiediamo maggior ambizione e soglie più basse per intraprendere le inchieste. Concretamente, desideriamo che si abbassi la soglia delle offerte per gli appalti pubblici da 250 milioni di euro a 125 milioni di euro per le infrastrutture e di prevedere una categoria separata per i servizi con una soglia di 50 milioni di euro; riteniamo che questi accorgimenti potrebbero rendere davvero efficace lo strumento.

“Noi chiediamo ai governi Ue di concludere tempestivamente un accordo con il Parlamento europeo per garantire che la Commissione disponga a breve di uno strumento efficace contro la concorrenza sleale”.

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