Gli eurodeputati S&D accolgono con favore la creazione di un fondo fiduciario per l'Africa, ma esso, sostengono, rischia di non essere efficace se non vi saranno garanzie adeguate sulla provenienza dei finanziamenti e sull'uso che ne verrà fatto.

Gianni Pittella, presidente del gruppo S&D del Parlamento europeo, ha detto:

“Il messaggio che arriva dall'incontro di Valletta è molto allarmante. L'assistenza allo sviluppo dovrebbe essere finalizzata a combattere la povertà, e non certo utilizzata come sgradevole moneta di scambio per ridurre i flussi di rifugiati o accettare il loro rimpatrio. Dobbiamo comprendere che finché i paesi africani saranno sottosviluppati o governati da regimi dittatoriali, le persone continueranno a fuggire e a cercare un'esistenza migliore in Europa”.

“Sebbene accogliamo con favore l'adozione unanime di una dichiarazione e di un piano d'azione per le relazioni Ue-Africa, dobbiamo fare pressioni sugli Stati membri affinché supportino il fondo e vadano oltre gli 1,8 miliardi promessi finora. La creazione di un fondo fiduciario per promuovere la stabilità e stimolare la crescita può essere un potente strumento per aiutare lo sviluppo dei paesi africani. Funzionerà però solo se ci impegneremo seriamente sui finanziamenti e non utilizzeremo il fondo come semplice mezzo per raggiungere i nostri obiettivi di breve periodo. Facciamo troppo spesso promesse grandiose che alla fine non manteniamo o che manteniamo limitandoci a riassegnare i finanziamenti esistenti. Questa volta non possiamo permettere che succeda!”

Richard Howitt, portavoce S&D per gli affari esteri che era a La Valletta prima dell'incontro, ha detto:

“Come Socialisti Democratici, abbiamo condiviso l'impegno per un approccio globale che crei equilibrio tra la priorità di ricevere i rifugiati con quella di gestire i flussi migratori; questo per dare le giuste risposte di breve periodo alle attuali pressioni ma anche per tenere a mente la prospettiva di lungo periodo che ci permetta di affrontare le cause profonde della crisi dei rifugiati. Questo fondo fiduciario deve rivolgere l'attenzione a questa prospettiva di lungo termine stimolando lo sviluppo africano. Dovremmo fare degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Onu, concordati di recente, la base della politica di sviluppo dell'Ue”.

“Ovviamente l'aumento dei finanziamenti è solo uno degli elementi per affrontare l'attuale crisi. Continueranno ad arrivare rifugiati finché le guerre in Medio Oriente e Africa non saranno risolte. Accogliamo con favore i recenti progressi in Libia e gli sforzi diplomatici in corso in Siria, ma occorre fare ancora molto, così come in Sahel e nel Corno d'Africa”.