The Socialists and Democrats in the European Parliament strongly condemn Philippine president Rodrigo Duterte’s latest misogynist statements to shoot female guerrilla fighters in the genitals, which encourages human rights violations. These remarks come as the latest in a series of misogynist remarks inciting violence, and amidst reports of serious human rights violations. The S&D Group welcomes the decision of the International Criminal Court to open preliminary examinations into the very worrying human rights situation in the Philippines. 

I Socialisti e Democratici al Parlamento europeo condannano con fermezza le ultime dichiarazioni misogine del presidente filippino Rodrigo Duterte, che ha invitato a sparare ai combattenti guerriglieri donne nei genitali. Parole che incoraggiano la violazione dei diritti umani. Queste dichiarazioni non solo isolate: già in passato Duterte ha usato espressioni misogine che incitano alla violenza. Del resto, dalle Filippine arrivano notizie di gravi violazioni dei diritti umani. Il gruppo S&D accoglie con favore la decisione della Corte penale internazionale di aprire una indagine preliminare sulla situazione dei diritti umani nelle Filippine.

Elena Valenciano, vicepresidente e responsabile S&D per gli affari esteri e i diritti umani, dichiara:

“Condanniamo fermamente la vergognosa dichiarazione di Rodrigo Duterte sui combattenti donne. Con i suoi commenti misogini, incoraggia attivamente le violazioni dei diritti umani. Commettere violenze sessuali nei conflitti armati è una chiara violazione del diritto internazionale.

“Le dichiarazioni di Rodrigo Duterte sono solo l'ultima di una serie di affermazioni violente e misogine. La comunità internazionale non può chiudere gli occhi sulle continue violazioni dei diritti umani contro i poveri, i bambini, i giornalisti e i difensori dei diritti umani nelle Filippine. È tempo di agire”.

Soraya Post, portavoce S&D per i diritti umani, aggiunge:

“Accogliamo con favore la decisione della Corte penale internazionale di aprire una indagine preliminare sulla situazione nelle Filippine. I rapporti che documentano presunti crimini commessi nel contesto della ‘guerra alla droga’ lanciata dal governo Duterte sono estremamente inquietanti. Si ritiene che migliaia di persone siano state uccise in un'ondata di esecuzioni illegali ed extra-giudiziarie durante le operazioni antidroga della polizia. Se queste accuse fossero vere, la polizia nazionale sotto il governo di Duterte non solo avrebbe infranto le leggi nazionali che dovrebbero proteggere, ma avrebbero violato il diritto alla vita, commettendo crimini contro l'umanità. È giunto il momento che la Corte penale internazionale indaghi sulla preoccupante situazione dei diritti umani nelle Filippine.

“Condanno fermamente il linguaggio misogino e violento usato da Duterte. La sua ‘guerra alla droga’ si è trasformata anche in una guerra contro le donne. Non c'è posto per questo nelle nostre società”.