Dopo l'incontro dei ministri Ue dell'Industria che si è tenuto ieri a Bruxelles, il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo critica duramente l'assenza di un'azione concreta e urgente per salvare l'industria dell'acciaio, a dispetto delle richieste dei cittadini e dei lavoratori europei.

L'eurodeputato S&D Edouard Martin, autore di un rapporto in cui si chiede un'industria siderurgica sostenibile, dichiara:

"I risultati sono deludenti. Non vi è alcun piano straordinario. Anche se la Cina ha annunciato la sua volontà di ridurre la sua sovrapproduzione, le stesse autorità cinesi ammettono che tale processo richiederà tempo. Del resto, da dieci anni si promette una riduzione e questo non è successo. Oggi, la sovrapproduzione cinese è stimata in 350 milioni di tonnellate, che è più del doppio dei consumi europei di due anni (170 milioni di tonnellate all'anno ). Come possono queste piccole e patetiche misure far fronte alle importazioni crescenti di acciaio (circa 2 milioni di tonnellate al mese) che portano i semi della nostra deindustrializzazione ?

"Che ne è stato delle misure antidumping di prevenzione e di una accelerazione drastica di queste procedure? Che dire dello status di economia di mercato della Cina? Che ne è stato dell'aggiustamento del prezzo del carbonio attraverso i confini per garantire un equilibrio tra i produttori europei e i concorrenti a livello mondiale?"

Il portavoce S&D su Energia e industria, Dan Nica, ha aggiunto:

"Dal 2008, sono stati persi più di 60mila posti di lavoro nel settore e 100mila nell'indotto. Non possiamo aspettare ancora. L'industria siderurgica è fondamentale per l'Europa.
"L'Ue ha bisogno di una industria competitiva e solida, con occupazione di qualità, che possa tornare a essere competitiva.

"Il Consiglio ha nelle sue mani il futuro dell'acciaio. Non prendendo decisioni forti oggi, ha dimostrato una gravissima mancanza di impegno".

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Coordinatore
Romania