I Socialisti e Democratici al Parlamento europeo hanno accolto con favore la decisione della commissaria Elżbieta Bieńkowska di aprire una procedura d’infrazione contro i 7 Stati membri che non hanno rispettato i loro impegni nel quadro della normativa Ue sulle emissioni dei veicoli.

Gli eurodeputati S&D della commissione d’inchiesta sulle misurazione delle emissioni nel settore automobilistico (EMIS) hanno chiesto alla commissaria all’Industria Bieńkowska di mantenere la sua promessa di agire contro gli Stati membri che non hanno rispettato i loro obblighi, come previsto dalla legislazione Ue sulle emissioni, e che hanno ignorato le norme europee sull’omologazione dei veicoli.

L’avviso di oggi riguarda azioni contro la Repubblica Ceca, la Lituania e la Grecia per non aver attuato sanzioni per scoraggiare le pratiche scorrette delle aziende d’auto, e contro Germania, Lussemburgo, Spagna e Regno Unito (gli Stati membri che hanno garantito l’omologazione alla Volkswagen) per non aver attuato le penalità previste dalle norme nazionali nonostante l’uso dell’azienda di un software illegale per la manipolazione dei dati.

Seb Dance, portavoce S&D sullo scandalo Dieselgate, dichiara:

“Queste infrazioni sono il primo grande successo della commissione d’inchiesta e dimostra che la trasparenza e il controllo pubblico funzionano.

"Il nostro lavoro in EMIS ha dimostrato che non possiamo fidarci dei governi nazionali quando essi devono agire contro gli interessi delle loro industrie automobilistiche, anche quando le pratiche illegali sono palesi. Il Dieselgate è avvenuto a causa della riluttanza degli Stati membri a rafforzare adeguatamente la normativa sulle emissioni dei veicoli e della loro incapacità di vigilare sull’applicazione di queste regole da parte dei produttori di auto.

“L’azione di oggi sottolinea ulteriormente la necessità di un rafforzamento di una supervisione europea sulle omologazioni e sulla vigilanza del mercato negli Stati membri. Il gruppo S&D chiede agli Stati membri al Consiglio di sostenere la nostra proposta per stabilire un’Agenzia europea indipendente per la vigilanza dei veicoli (European Vehicle Surveillance Agency, EVSA), che potrebbe aggiungere un livello extra di controllo rispetto ai supervisori nazionali, evitando che le autorità dei singoli paesi, come avviene oggi, proteggano gli interessi delle aziende automobilistiche nazionali.

“E’ essenziale adesso che la Commissione rispetti i suoi impegni e presenti le linee guida sull’uso dell’impianto di manipolazione senza ritardi cosi’ che gli Stati membri possano agire sulle auto che potrebbero aver violato la legislazione. Se i governi dovessero continuare a fare muro, allora la Commissione dovrà attuare ulteriori procedure d’infrazione per garantire che le auto che calcano le strade europee siano pulite”.