I Socialisti e Democratici al Parlamento europeo non sono soddisfatti dalla riforma dell’Unione Economica e Monetaria (UEM) proposta oggi dalla Commissione europea.

Il leader del gruppo S&D Gianni Pittella dichiara:

"Il pacchetto ha alcuni elementi positivi, come la proposta di un super ministro per l’Eurozona, suggerita dal commissario Moscovici, e la trasformazione del Meccanismo europeo di stabilità nel quadro dell'Ue, ma il pacchetto, nel suo complesso, non è all'altezza delle nostre aspettative di cambiamento.

"In particolare, siamo profondamente preoccupati per la proposta di incorporare il fiscal compact nel diritto dell'Ue. Solo grazie alle nostre pressioni, abbiamo evitato l'introduzione del fiscal compact nei trattati e abbiamo mantenuto la flessibilità concessa dalla Commissione negli ultimi anni. Tuttavia, la del fiscal compact dovrebbe essere completamente stravolta per voltare pagina dopo anni di austerità cieca.

"Si pone anche una questione democratica, dal momento che il Parlamento europeo sarà emarginato nella procedura legislativa.

"Rifiutiamo qualsiasi tentativo da parte dei falchi dell'austerità di dettare l'agenda europea: qualsiasi riforma dell'UEM deve concentrarsi su investimenti, politiche orientate alla crescita e solidarietà.

"Il gruppo S&D sarà in prima linea con le sue proposte per un'Europa progressista".

Il vicepresidente del gruppo S&D per gli affari economici e monetari, Udo Bullmann aggiunge:

"I piani della Commissione per quanto riguarda il Fondo Monetario Europeo (FME) sono a conti fatti l'unico punto di forza in un pacchetto altrimenti deludente. Ci aspettiamo che la Commissione non cambi idea in vista di probabili resistenza a tali piani.

"Trasformare il meccanismo di stabilità europeo in un vero e proprio fondo monetario europeo sotto la giurisprudenza dell'Unione è fondamentale per il gruppo S&D. Nessuno vuole vedere l'Eurozona ricadere nella crisi, ma se cio’ accadrà, dobbiamo avere gli strumenti per agire di più in modo rapido e molto più trasparente rispetto a quanto fatto con l’ultima crisi.

"Il modello per la creazione del FME proposto dalla Commissione oggi va nella giusta direzione e accogliamo con favore la proposta di fare di tale Fondo un'istituzione dell'Unione che opera secondo il metodo comunitario attraverso una procedura legislativa approvata dal Parlamento europeo. Sosteniamo anche le proposte della Commissione in merito alla ripartizione dei compiti e delle responsabilità e concordiamo che la Commissione dovrebbe continuare a monitorare la politica di bilancio e i programmi di assistenza finanziaria in cui sarà coinvolta il futuro FME".

La portavoce del gruppo S&D per gli affari economici e monetari, Pervenche Berès sottolinea:

"Accogliamo con favore il riconoscimento da parte della Commissione della necessità di un’opera di stabilizzazione, ma non comprendiamo perché ciò non abbia portato a uno strumento vincolante e ci rammarichiamo del fatto che l’Esecutivo non abbia avanzato proposte concrete e operative per istituire un bilancio per la zona euro, nonostante l'appello del Parlamento europeo lanciato all'inizio di quest'anno.

"Non ci sono proposte concrete per affrontare e ridurre gli squilibri economici e sociali tra i membri della zona euro: le riforme strutturali non sono sufficienti.

"E’ quantomai necessaria una capacità di bilancio per l'Eurozona al fine di stabilizzare la zona euro nel lungo periodo. Cosi’ come altamente necessario è uno strumento di solidarietà  per aiutare le economie dell'area euro ad assorbire gli shock macroeconomici e tornare verso un percorso di convergenza.

"Tali mezzi forniranno incentivi alle riforme strutturali favorevoli alla crescita. Se non agiamo adesso, l'Ue non trarrà insegnamento dalle lezioni dalla crisi finanziaria ed economica del 2008".

Eurodeputati coinvolti
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Germania