Marine Le Pen racconta menzogne solo per approfittarsi della paura degli elettori. L’idea scellerata di sospendere Schengen, che riporterebbe l’Europa ai temi dei confini nazionali, rappresenta la pura essenza del populismo. Non è innalzando muri in Europa che potremo garantire la sicurezza dei nostri cittadini. Ciò, semmai, darebbe solo l’illusione di una sicurezza che nei fatti non ci sarebbe.

Il gruppo S&D crede che il modo più adeguato per rispondere agli attacchi terroristici è quello di attuare un mix di misure preventive e reattive, su un raggio di azione sia interno che esterno e coinvolgendo i partner dell’Unione europea.

Ciò potrebbe essere realizzato contribuendo alla costruzione di una intelligence europea e al miglioramento della cooperazione giudiziaria sotto un monitoraggio chiaro e forte del Parlamento. Un piano che potrebbe essere unito a una chiara definizione del Pnr (il registro europeo dei dati di prenotazione), in particolare del suo scopo. Una volta definito ciò, potremmo valutare una periodo di conservazione dei dati.
 
L’Unione europea dovrebbe al contempo mantenere e ottimizzare l’attuale quadro dell’accordo Schengen e utilizzare con maggiore efficacia gli strumenti vigenti, incluso il Sistema di informazione Schengen.

Inoltre, abbiamo bisogno di un approccio positive all’integrazione che potrebbe essere raggiunto attraverso la promozione dell’istruzione e dell’integrazione, così come affrontando la povertà e la disoccupazione.

Infine, chiediamo con forza che il Consiglio europeo,  insieme a Commissione e Parlamento europei, promuova una politica estera comune realmente coerente, solida e omnicomprensiva. Una politica estera che si concentri sulla cooperazione con i paesi terzi, portando avanti procedure concrete per la risoluzione delle crisi in aree come la Nigeria, la Siria, la Libia, l’Iraq e il Medio Oriente.