In vista del trilogo della prossima settimana sulla nuova metodologia anti-dumping, il presidente del gruppo S&D Gianni Pittella dichiara:

"Una volta deciso, non si torna indietro. I Socialisti e Democratici sono fermamente contro il riconoscimento ‘de facto’ dello status di economia di mercato (MES) alla Cina. Non andremo indietro nella storia, dato che siamo stati gli unici che hanno aperto il mercato alla Cina, trascurando completamente le possibili drastiche conseguenze per la manifattura e l’industria europee. Il gruppo S&D è impegnato nel rigettare ogni possibile tentativo da parte della Commissione europea di concedere il MES. Con i tempi che corrono, non ci sono le condizioni per chiudere l’accordo del trilogo. 

“Le nostre linee rosse sono chiare. Chiediamo che nessun onere addizionale di prova sia imposto all’industria europea. Il dumping ambientale e sociale va preso in considerazione.

“Chiediamo che la relazione macroeconomica della Commissione, che è cruciale per determinare l’esistenza di distorsioni, sia resa accessibile a tutte le parti coinvolte nei negoziati prima della fine dei triloghi e che sia pubblicata almeno 15 giorni prima dell’entrata in vigore del regolamento.

“Infine, in merito all’avvio di una indagine, in presenza di possibili distorsioni significative, il gruppo S&D crede che le parti debbano essere informate se la nuova o la vecchia metodologia sul dumping dovessero venire applicate. Non accetteremo che una tale decisione sia fatto solo a una stadio tardivo dell’indagine.

“Vogliamo assicurare che ci sia una transizione tranquilla dal vecchio al nuovo sistema. E’ pertanto importante che ci siano sufficienti garanzie per la nostra industria durante il periodo transitorio”.