Lunedì a Damasco, in Siria, la corte antiterrorismo ha confermato la sentenza di amnistia in favore del giornalista e attivista per i diritti umani Mazen Darwish. Dopo più di tre anni in prigione, Darwish è stato rilasciato.

Insieme a Darwish, sono stati liberati anche due suoi colleghi del Centro siriano per la libertà di espressione e dei media nel mondo arabo, Hani Al-Zitani e Hussein Ghreer. Nel giugno 2015, a seguito della proposta del gruppo S&D, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione urgente in cui si chiede l'immediato rilascio di Mazen Darwish e dei suoi colleghi.
 
L'eurodeputato S&D Arne Lietz, che ha promosso una risoluzione urgente del Parlamento europeo, dichiara:

"Sono contento che il processo si sia concluso in modo efficace con il rilascio incondizionato di Mazen Darwish. Mazen ha pagato un prezzo pesante per la sua lotta per la libertà di stampa e i diritti umani in Siria".
 
Josef Weidenholzer, vicepresidente e portavoce S&D per i diritti umani, aggiunge:
 
"E' gratificante vedere che il nostro lavoro ha un impatto. Tuttavia, ci rendiamo conto che resta ancora tantissimo da fare per garantire i diritti umani in Siria. Il regime di Assad ha imprigionato oltre 100mila attivisti e la guerra civile in corso ha causato oltre 240mila vittime. In questo contesto, il caso di Darwish è solo la punta dell'iceberg, ma dimostra che una pressione internazionale coordinata può ottenere risultati. Dobbiamo continuare a lottare per la protezione di giornalisti e attivisti dei diritti umani non solo in Siria , ma in tutto il mondo”.
 
Per le sue battaglie, Mazen Darwish è stato proposto per il premio UNESCO per libertà di stampa 2015 e per altri premi nazionali e internazionali per i diritti umani.

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