Dopo lunghi negoziati, i rappresentanti del Parlamento, della Commissione e del Consiglio Ue hanno raggiunto ieri un accordo finale sulla riforma del Sistema europeo di scambio di emissioni, l'ETS. Il gruppo S&D ha fatto pressioni per far approvare misure ambiziose volte a garantire un taglio del 43% delle emissioni di Co2 nei settori ETS entro il 2030.

 

Jytte Guteland, eurodeputata e portavoce S&D su questo dossier, dichiara:

"L'accordo finale è più ambizioso di quanto proposto dalla Commissione. Saranno rimosse dal mercato e cancellate molte più agevolazioni, cosa che significa migliorare il funzionamento del sistema rafforzando il segnale in termini di prezzi e rendendo più costoso emetterlo. L'accordo chiude anche la porta all'uso di misure comuni finanziate dall'Ue in ambito ETS per investimenti in carbone. Questo mette l'ETS in linea con i target su clima ed energia dell'Ue, anche se occorre fare di più per avvicinare l'ETS al percorso dell'Accordo di Parigi.

“Questo accordo è una vittoria importante per i lavoratori dei settori ad alta intensità di carbonio. Una delle nostre priorità è di mitigare gli effetti sociali negativi della transizione verso una società sostenibile e decarbonizzata. Il gruppo S&D è riuscito ad assicurare possibilità di finanziamenti per progetti volti esclusivamente ad aspetti come il reimpiego, la formazione e l'istruzione dei lavoratori, in stretto dialogo con le parti sociali.

"Sono fiera del fatto che via sia stato un segnale chiaro da parte di tutte le istituzioni in merito alla necessità che l'Organizzazione marittima internazionale (IMO) dia seguito agli impegni sulle emissione delle imbarcazioni nel quadro dell'Accordo di Parigi, in modo che il settore le tagli drasticamente. La Commissione pubblicherà annualmente un report sui progressi dell'IMO e il Parlamento continuerà a seguire tali progressi vigilando. Se l'IMO non dovesse tener fede agli impegni, nel 2023 verranno introdotte delle apposite misure Ue”.

 

Miriam Dalli, eurodeputata e portavoce S&D sull'ambiente, dichiara:

"Fin dall'inizio, la nostra battaglia è stata incentrata sull'obiettivo di garantire che l'ETS rispetti gli impegni presi alla COP21 di Parigi e assicuri che gli obiettivi climatici per il 2050 siano raggiunti. Si tratta dello strumento legislativo che ci aiuterà a trasformate le belle parole in azioni.

“L'accordo assicurerà un sistema ETS europeo che funzioni davvero, che sia capace di controllare i cambiamenti climatici garantendo al contempo la competitività della nostra industria e mitigando i ptenziali impatti negativi a livello sociale”.