Dinanzi alla drammatica situazione politica e umanitaria in cui è piombata la Repubblica democratica del Congo, oggi il Parlamento europeo, su iniziativa del gruppo S&D, ha adottato una risoluzione in cui si chiede alla comunità internazionale di agire per evitare che un paese chiave della regione africana dei Grandi Laghi sprofondi nel caos.

Elena Valenciano, vicepresidente del gruppo S&D, dichiara:

“La Repubblica democratica del Congo, un paese chiave per la stabilità della regione dei Grandi Laghi e dell’intero Continente, è sull’orlo del baratro. È giunto il momento di raddoppiare i nostri sforzi affinché questo paese possa finalmente uscire da una crisi politica che non avrebbe mai dovuto verificarsi sotto la Costituzione e a seguito dei vari accordi politici. In nessun caso il 2018 può diventare un'altra occasione persa perché il tempo è scaduto. Dobbiamo lavorare duramente e contribuire perché si svolgano delle elezioni credibili, libere ed eque senza che le voci critiche vengano zittite”.

Maria Arena, eurodeputata belga e negoziatrice per la risoluzione a nome del gruppo S&D, dichiara:

“Nonostante l'accordo fatto a Capodanno tra la maggioranza presidenziale e l'opposizione, firmata il 31 dicembre 2016 sotto l'egida della CENCO (Conferenza episcopale nazionale del Congo) che stabilisce i termini per l'organizzazione di elezioni presidenziali e legislative libere, trasparenti e inclusive nel corso del 2017, il termine è stato successivamente posposto dalle autorità al 23 dicembre 2018. Persistono dubbi sull'organizzazione di queste elezioni. In un contesto di tensione politica, le manifestazioni pacifiche vengono continuamente represse, gli arresti arbitrari si moltiplicano e i diritti umani fondamentali violati. Di fronte a questa tragica situazione, il Parlamento non può tacere.

“Ecco perché il gruppo S&D ha chiesto di adottare una risoluzione in cui chiediamo alle autorità europee e internazionali di agire rapidamente per rispondere all'ingiustizia che il popolo congolese sta vivendo, affinché il paese non sprofondi nel caos. Invitiamo anche gli Stati membri, in particolare quelli che bloccano qualsiasi azione a livello Ue, a fare dei diritti umani una priorità assoluta”.

Eurodeputati coinvolti
Membro
Belgio