E’ iniziata oggi a Bruxelles, la seconda Conferenza Ue-Onu sul futuro della Siria. Nell'occasione, i Socialisti e Democratici chiedono agli Stati membri dell'Ue un ulteriore impegno nei confronti dei siriani in difficoltà e ribadiscono la richiesta alla comunità internazionale di intensificare gli sforzi per porre fine alla guerra in Siria. Finché la guerra continuerà, la sofferenza della gente non avrà fine.

 

Il vicepresidente del gruppo S&D per gli affari esteri, Victor Boştinaru afferma:

“La guerra siriana entra nel suo ottavo anno e continuano a verificarsi orrori indicibili in tutto il paese. Accogliamo con favore la seconda Conferenza di Bruxelles e chiediamo agli Stati membri dell'Ue e alla comunità internazionale di rafforzare il sostegno finanziario a milioni di siriani che hanno un disperato bisogno di assistenza umanitaria. Servono aiuti non solo per i siriani che soffrono in Siria, ma anche per gli oltre 5 milioni di rifugiati siriani sfollati nella regione e per le comunità che li ospitano.

“Ma per quanto fondamentale sia l'aiuto umanitario, questo non è abbastanza. Facciamo appello a tutte le parti in causa affinché intraprendano seri sforzi diplomatici per porre fine alla guerra civile e per procura in Siria. Se la guerra continua, la sofferenza della gente non finirà. Speriamo che la Conferenza di Bruxelles sia l'occasione per sostenere il processo di pace politico guidato dall'Onu a Ginevra e invitiamo l'Ue a svolgere un ruolo ancora più attivo a tale riguardo. Non possiamo permettere che Russia, Iran e Assad decidano da soli il futuro della Siria. Non appena e solo quando verrà concordata una transizione politica, dovremmo essere pronti a proporre un piano di ricostruzione su vasta scala”.

 

La vicepresidente S&D Elena Valenciano aggiunge:

“L'Ue e la seconda Conferenza di Bruxelles dell'Onu per la Siria rappresentano un'altra opportunità per i governi di portare in primo piano la Siria, fermare i combattimenti e adempiere alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. In secondo luogo, occorre aggiornare la tabella di marcia per rispondere alle enormi necessità della popolazione siriana.

“Dopo otto anni di guerra abbiamo 13 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria e 5 milioni di profughi siriani sfollati all'estero. La comunità internazionale deve ascoltare l'appello di oltre cento ong. Gli aiuti internazionali non raggiungono nemmeno il 20% di quanto richiesto dalle organizzazioni umanitarie”.

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