Oggi, il Parlamento europeo ha adottato una relazione confezionata dall’eurodeputata S&D Soraya Post, con la quale si chiedeva un rafforzamento della capacità istituzionale e finanziaria dell’UE nella prevenzione e nella mediazione dei conflitti, e il consolidamento del ruolo del Parlamento in questo tipo d’impegno. Tra le altre cose, la relazione proponeva la nomina di un inviato speciale europeo per la pace e l’istituzione di un pool di mediatori politici con esperienza di lungo corso nella prevenzione dei conflitti. 

La relazione auspicava anche che l’UE assumesse un ruolo di primo piano nell’implementazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza sulle donne, la pace e la sicurezza, per garantire che le donne siano coinvolte in tutte le attività di prevenzione e mediazione dei conflitti.  

La relatrice ed eurodeputata S&D Soraya Post ha dichiarato: 

“Le conseguenze devastanti dei conflitti, come risulta chiaro dall’esperienza in Siria, Libia, Yemen e Ucraina, ci ricordano come l’UE, in quanto nato sostanzialmente come progetto di pace, debba mantenere vivo e alto il proprio impegno come attore globale per la pace. Sebbene l’UE sia stata gradualmente sempre più coinvolta in attività di prevenzione dei conflitti e di promozione della pace al di là dei propri confini territoriali, il suo potenziale in questo senso non è stato ancora pienamente espresso. 

“La mia relazione quindi punta all’istituzione di un organo consultivo di alto livello in materia di prevenzione e mediazione dei conflitti, sotto la guida del Vicepresidente o dell’Alto Rappresentante. Quest’organo consultivo sarà costituito da mediatori politici di lungo corso ed esperti in prevenzione dei conflitti. Abbiamo bisogno di dotarci di un emissario speciale di pace dell’UE e, allo stesso tempo, esiste la necessità di definire una linea chiara su come promuovere e costruire la pace nel mondo. 

“Se vogliamo che l’UE lavori attivamente per la pace, le donne devono ricoprire incarichi di responsabilità all’interno di quest’organismo. Solo attraverso una rappresentazione inclusiva della donna, dei giovani e delle minoranze saremo in grado di elaborare risposte adeguate, concepire politiche migliori e raggiungere accordi di pace giusti ed equilibrati. Sfortunatamente, i gruppi conservatori, compreso il PPE, hanno mostrato ancora una volta il proprio vero volto, opponendosi al mio emendamento per una maggior considerazione del ruolo delle donne nei processi di pace, mediante l’istituzione di un network europeo di donne mediatrici, supportato da un adeguato stanziamento di risorse finanziarie”.

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