Oggi la commissione per i problemi economici e finanziari del Parlamento europeo adotterà la sua posizione sulla tanto attesa e necessaria riforma delle regole fiscali dell’UE. I Socialisti e Democratici si aspettano un sostegno per un accordo con una forte impronta progressista che protegga i cittadini e le imprese europee dall’austerità, stimoli gli investimenti e rafforzi la dimensione sociale delle nuove regole*.

Per raggiungere questi obiettivi l’UE deve rivedere le sue norme fiscali obsolete e inefficienti senza ulteriori ritardi. Pertanto, dopo il voto della commissione di oggi, i S&D sperano in una rapida conclusione della procedura in Parlamento, e poi in negoziati costruttivi e senza intoppi con gli Stati membri dell’UE, con l’obiettivo di ottenere l’accordo finale sulle nuove regole entro la fine di questa legislatura.

Margarida Marques, eurodeputata e correlatrice del Parlamento europeo sulla riforma delle regole fiscali dell’UE, ha dichiarato:

“L’accordo dimostra che il gruppo S&D rifiuta il ritorno alle politiche di austerità e spinge per regole credibili e flessibili che sostengano i cittadini e le imprese europee.”

“La nostra priorità è mettere gli investimenti sullo stesso piano della riduzione del debito. Impedire l’inclusione di qualsiasi parametro di riferimento per il deficit e fornire più spazio fiscale agli Stati membri per attuare le priorità sociali, climatiche, digitali e di difesa dell’UE sono alcuni dei principali risultati ottenuti dal Gruppo.”

“L’accordo getta inoltre le basi per il rafforzamento di questo nuovo quadro con uno strumento di investimento dell’UE, in grado di assicurare la piena realizzazione dei suoi obiettivi. Anche con un maggiore spazio fiscale, non tutti gli Stati membri avranno la capacità di investire a parità di condizioni. Per questo motivo, nel 2026, sarà necessaria una nuova capacità fiscale a copertura del periodo successivo al dispositivo per la ripresa e la resilienza.”

“I prossimi negoziati con gli Stati membri dell’UE e la Commissione saranno impegnativi. Riteniamo di avere una serie di proposte equilibrate che rafforzeranno la dimensione sociale, di investimento e democratica delle nuove regole.”

L’eurodeputato Jonás Fernández, portavoce S&D per gli affari economici e monetari, ha aggiunto:

“L’accordo previsto dimostra la determinazione del nostro Gruppo ad aprire un nuovo capitolo e a voltare pagina rispetto all’austerità. Rafforza la dimensione sociale del quadro di governance economica e offre agli Stati membri un margine di manovra sufficiente in termini di investimenti, che consentirà loro di affrontare lo sviluppo di priorità fondamentali per il nostro futuro, come il Green Deal, la transizione digitale e il Pilastro europeo dei diritti sociali.”

“Il prossimo passo saranno i negoziati interistituzionali con gli Stati membri dell’UE, che prevediamo molto difficili.”

*Nota ai redattori:

Una sintesi dei principali risultati ottenuti da S&D durante gli impegnativi negoziati con gli altri gruppi politici del Parlamento europeo:

-        Per evitare l’austerità, i S&D hanno garantito un approccio anticiclico che contribuirà ad alleviare i potenziali effetti negativi del ciclo economico. Ad esempio, in caso di rallentamento dell’economia, i governi avrebbero maggiore flessibilità per affrontare le conseguenze negative e per garantire il finanziamento delle politiche sociali e ambientali.

-       Gli investimenti saranno sostenuti dall’introduzione della clausola sugli investimenti, che consentirà ai paesi di discostarsi dalle regole sul debito in caso di investimenti significativi in quattro settori prioritari: clima e transizione digitale, difesa e pilastro sociale.

-       Le nuove regole avranno una forte impronta sociale grazie all’introduzione del quadro di convergenza sociale. In pratica, ciò significa che gli Stati membri dovranno coordinare le politiche sociali per prevenire le sfide socio-economiche. In questo modo i nostri obiettivi sociali vengono equiparati a quelli economici.

-       I S&D hanno anche assicurato uno sguardo ambizioso al futuro: questa riforma getta le basi all’introduzione di una capacità fiscale permanente che potrebbe servirebbe come generatore veramente ambizioso di investimenti pubblici in futuro.

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