Oggi il Parlamento europeo ha approvato nuove norme a difesa degli informatori, i cosiddetti whistleblowers. Per la prima volta, coloro che porteranno allo scoperto pratiche illecite e fraudolente nel proprio ambiente di lavoro, saranno protetti ovunque si trovino in Europa.

Virginie Rozière, eurodeputata S&D e negoziatrice del Parlamento per la protezione degli informatori, ha dichiarato:

“Gli informatori giocano un ruolo chiave nelle nostre democrazie: assicurano che corruzione e pratiche sospette siano portate allo scoperto. Troppo spesso però, queste persone si trovano a dover affrontare le conseguenze peggiori, mentre coloro che sono stati denunciati continuano ad agire indisturbati. La proposta che abbiamo sostenuto oggi aiuterà a ristabilire un equilibrio, garantendo agli informatori protezione legale ovunque si trovino in Europa.

“Nonostante le forti resistenze da parte dai gruppi conservatori del Parlamento e di alcuni stati membri, abbiamo ottenuto un solido pacchetto di norme di protezione. Gli informatori saranno quindi in grado di decidere se trasmettere le informazioni sulle pratiche fraudolente attraverso un canale interno o se trasferirle direttamente a un organismo esterno. Riteniamo che l'introduzione di questa possibilità sia d'importanza fondamentale, perché spesso passare attraverso un canale interno, non è la soluzione migliore.

“Tuttavia, il lavoro per proteggere gli informatori non si esaurisce qui. Vogliamo che le finalità di questo accordo siano estese e abbraccino anche la dimensione dei diritti sociali; abbiamo quindi inserito una clausola di revisione, con la quale impegnamo la Commissione europea a riprendere in mano il testo in questa prospettiva, nella prossima legislatura. Ci siamo assicurati che quanto appena descritto rappresenti lo standard minimo, in modo tale che gli stati membri possano persino aumentare il livello di protezione.

“Non faremo mai mancare il nostro impegno per coloro che denunciano corruzione e pratiche illecite”.