In seguito alla sentenza del Tribunale Costituzionale a controllo PiS in Polonia, che restringe ulteriormente la possibilità di accedere in sicurezza all’aborto per le donne polacche anche in caso di gravi difetti del feto, la leader S&D Iratxe García ha dichiarato:

“Sono attonita. Nella Polonia di oggi, uno stato membro dell’Unione europea del XXI secolo, la vita e la salute delle donne polacche sono subordinate a meri calcoli politici e motivazioni ideologiche. Sono turbata sia dalla barbarie delle nuove restrizioni, sia dal modo in cui sono state introdotte da un tribunale ormai non più degno di tale nome, in quanto controllato completamente dal PiS, il partito di governo guidato da Kaczynski.

“La Polonia ha già una delle leggi anti aborto più restrittive dell’Ue. Questa sentenza si tradurrà in un bando quasi totale dell’aborto nel Paese e questo è un attacco terribile alle donne, una violazione dei loro diritti fondamentali, perché anche in caso di gravi difetti o malformazioni del feto, alle donne polacche sarà negato il diritto di decidere se vogliono o meno portare a termine la gravidanza. Una conseguenza altamente probabile è che molte di loro saranno costrette ad affidarsi all’aborto illegale, in condizioni sanitarie non sicure che potrebbero metterne a repentaglio la vita.

“Ciò che lascia sconvolti è anche come è stata presa la decisione: il tribunale controllato dal PiS ha perso la propria indipendenza e legittimità in seguito alla controversa riforma giudiziaria, condannata anche dalla Commissione europea. Oggi le donne polacche sono cadute vittima della completa assenza di Stato di Diritto. Questo non fa altro che rafforzare le convinzioni del mio Gruppo della necessità di un meccanismo a livello europeo che protegga lo Stato di Diritto.

“Non è una coincidenza che la decisione per un’ulteriore stretta all’aborto giunga in una fase di picco della pandemia COVID-19. È ovvio che le restrizioni di prevenzione dal COVID non consentono alle donne di rivendicare pienamente i propri diritti come già hanno fatto in passato, quando le proteste di massa hanno costretto le autorità polacche a fare marcia indietro.

“Prometto alle donne polacche che i Socialisti e Democratici continueranno a battersi per i loro diritti fondamentali”.

Nota agli editori:

Oggi, le donne in Polonia possono esercitare il proprio diritto di accesso alla pratica dell’aborto solo in tre circostanze: se la gravidanza deriva da stupro o incesto, se la vita della madre è a rischio o se il feto presenta malformazioni. La sentenza del tribunale costituzionale proibisce anche questa terza possibilità, il che significa di fatto bandire quasi completamente l’aborto.

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