In una dichiarazione di una sola riga, il Parlamento europeo dichiara l’Unione europea “zona di liberta LGBTIQ”. Quest’affermazione racchiude il messaggio positivo e inclusivo lanciato dagli eurodeputati S&D alla comunità LGBTI+ durante il dibattito tenutosi in plenaria nel tardo pomeriggio di oggi.

La dichiarazione del Parlamento vuole essere la risposta alla discriminazione istituzionalizzata che le persone della comunità LGBTI+ subiscono in Polonia e Ungheria, e contro la crescita dei reati d’odio e di omofobia in tutta Europa. Durante il dibattito gli europarlamentari Socialisti e Democratici hanno condannato duramente i numerosi attacchi alla comunità LGBTI+, come il recente assassinio di David Polfliet, in Belgio, e hanno voluto offrire il loro appoggio alle comunità LGBTI+ e agli attivisti che si battono ogni giorno per un’Europa più inclusiva.

Il Parlamento europeo voterà la dichiarazione domani giovedì 11 marzo, e i risultati sono attesi attorno alle 13:00.

Cyrus Engerer, eurodeputato S&D e relatore ombra sulla dichiarazione, ha dichiarato:

“Con questa storica risoluzione, condanniamo e denunciamo la vergognosa creazione di zone libere da LGBTI in Polonia, un’azione che rischia di riportare l’Europa ai suoi anni più oscuri. In questa risoluzione, chiediamo che il Consiglio e la Commissione intraprendano azioni concrete contro qualsiasi governo disprezzi i valori Ue, e denunciamo qualsiasi tentativo di discriminazione per orientamento sessuale, identità di genere, espressione o caratteristiche sessuali, in Polonia, Ungheria o in qualsiasi altro luogo dell’Ue. Grazie ai Socialisti e Democratici, il testo della relazione contiene a chiare lettere la necessità di focalizzarsi sulle sfide delle comunità più marginalizzate come i transgender e gli intersessuali, che sono alla ricerca di riconoscimento sociale, dignità e libertà all’interno dell’Ue, e chiedono azioni chiare ed efficaci”.

Marc Angel, eurodeputato S&D e co-presidente dell’intergruppo LGBTI del Parlamento europeo, ha aggiunto:

“I diritti LGBTIQ sono diritti umani. Sono cittadini come chiunque altro ma le persone LGBTI+ subiscono ancora e costantemente discriminazione o intolleranza per la persona che amano, per chi sono o per chi desiderano essere. Contemporaneamente, la retorica dell’odio e l’omofobia sono crimini che stanno tornando nuovamente e tristemente in auge in Europa. La morte di David Polfliet in Belgio, lo scorso fine settimana, è stata un attacco crudele e terribile a un omosessuale, una violenza omofoba esplicita. Questo è il momento giusto per il Parlamento europeo per inviare un messaggio che dimostri chiaramente quanto l’Europa sia aperta, libera, inclusiva, tollerante e pronta a battersi per i diritti di tutti, specialmente per coloro che, come parte di una minoranza, sono perseguitati. È il momento di dirlo forte, chiaro e con orgoglio: l’Unione europea e un luogo di libertà LGBTIQ”.

Eurodeputati coinvolti
Membro
Lussemburgo
Membro
Malta